Ho letto questo articolo su internet questa mattina, è tratto da La Stampa di oggi 28 Novembre 2012, ne riporto un breve riassunto.
La Camera dei Depitati ha approvato il testo unico che dà gli stessi diritti ai figli naturali e ai figli legittimi.
Il disegno di legge è passato con 366 voti favorevoli.
Di grandissima importanza è il fatto che siano stati riconosciuti i legami di sangue e di parentela tra il figlio naturale e la famiglia del genitore, ossia, quando si riconosce un bambino, gli effetti non ricadono solo sul genitore ma anche sui parenti, quindi in caso di morte dei genitori i bambini potranno essere affidati ai nonni e non dati in adozione o affidati ad un istituto. E’ una novità enorme e un notevole passo avanti per la tutela dei bambini.
Il figlio naturale ha il diritto ad essere mantenuto, istruito, assistito ed educato dai genitori nel rispetto delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni. Dal punto di vista ereditario ai figli naturali saranno assegnati pieni diritti.
I figli nati fuori dal matrimonio potranno essere riconosciuti dalla madre e dal padre anche se erano sposati con persone diverse, al momento del concepimento.
Sono contente le donne che hanno portato avanti questa battaglia per far avere gli stessi diritti ai figli nati dentro e fuori del matrimonio.
“Abbiamo approvato norme moderne che cancellano, una volta per tutte – ha dichiarato il capogruppo del Pd nella Commissione Giustizia Donatella Ferranti – quella distinzione anacronistica tra figli nati all’interno del matrimonio e figli nati in coppie non sposate“.
“Spero che sia solo il primo di una lunga serie di provvedimenti coraggiosi, capaci di eliminare le profonde discriminazioni che esistono ancora nel nostro Paese“, afferma la portavoce di Fli, Giulia Bongiorno. “Una legge di civiltà“, è d’accordo anche Rosi Bindi del Pd. Si allinea Carolina Lussana della Lega Nord: “Viene finalmente data la priorità alla dignità della persona“.
Mi associo alle persone che festeggieranno questa vittoria. Una novità che va vista come un inizio per fare in modo che non ci siano distinzioni tra figli di serie A e di serie B.