Diritti tv, nulla di fatto nell’assemblea di oggi. Mercoledì nuovo incontro

Creato il 23 giugno 2014 da Nicola933
di Nicola Raiano - 23 giugno 2014

UPDATE ORE 21.56: pubblichiamo di seguito il comunicato stampa Mediaset riguardo alla tanto discussa assegnazione dei diritti tv di Serie A: Inutile far finta di non capire: assegnare a un unico operatore pay le 248 partite delle otto squadre di Serie A che da sole rappresentano oltre l’86% dei telespettatori tifosi italiani è esattamente quello che la Legge, le autorità regolamentari e la stessa Lega Calcio Serie A hanno sempre voluto impedire a difesa dei consumatori e della concorrenza.

Non a caso, il bando d’asta per l’assegnazione dei diritti 2015-2018 è stato formulato nel modo più chiaro possibile. L’offerta per le partite delle otto squadre con il maggior seguito è stata opportunamente “duplicata”: un pacchetto al satellite (definito “A”) e un pacchetto identico al digitale terrestre (definito “B”).

La domanda quindi è elementare: perché esiste il pacchetto “B”? Perché se lo assicuri chi ha già conquistato il pacchetto “A”? Esattamente il contrario, perché devono essere operatori diversi a competere sui due pacchetti. Questo è evidente nel bando formulato seguendo alla lettera sia la Legge Melandri che regola la materia sia le raccomandazioni dell’Autorità Antitrust relative alle Linee Guida allegate al bando per la sua esatta interpretazione.

Il bando, tuttavia, non si limita a garantire equilibrio tra diverse piattaforme e operatori in concorrenza. Introduce anche un pacchetto in esclusiva assoluta: è il pacchetto definito “D” che mette in palio le rimanenti 132 partite di Serie A su cui tutti gli operatori possono competere liberamente.

Questi i fatti. Tanto che Mediaset ha presentato le proprie offerte rispettando scrupolosamente le regole e mai ha espresso la richiesta congiunta dei pacchetti A e B.

A confondere le carte e a impedire che oggi la Lega Serie A potesse assegnare i diritti con serenità è stata la scelta dell’operatore satellitare di offrire non solo per il satellite ma di puntare irregolarmente anche sul pacchetto “B” riservato al digitale terrestre. Infatti sul digitale terrestre il monopolista satellitare ha un vincolo istituzionale chiarissimo: chi opera in regime di monopolio pay sul satellite e detiene circa il 78% del mercato complessivo della pay tv italiana non può rafforzare ulteriormente la propria posizione dominante.

Lo ha riaffermato recentemente Agcom nel regolamento di gara per l’assegnazione di nuove frequenze digitali terrestri che ha permesso la partecipazione all’operatore satellitare per un multiplex solo a condizione che per tre anni non lo utilizzasse per offerte a pagamento.

Non si capisce quindi perché un’attività espressamente vietata dallo Stato dovrebbe diventare improvvisamente lecita. Un’esclusiva sul contenuto pay più pregiato in assoluto annullerebbe ogni concorrenza dalla pay tv italiana a danno del calcio e soprattutto dei consumatori che non avrebbero più alcuna possibilità di scelta né editoriale né di prezzo.

E’ evidente che se, grazie a campagne di disinformazione e a intimidazioni dei Club italiani a suon di diffide, un operatore di pay tv dovesse riuscire a stravolgere le regole e ottenere il monopolio delle squadre più allettanti, nessun altro concorrente potrebbe continuare a esercitare l’attività pay in Italia.

UPDATE ORE 21.24: Una controdiffida nei confronti di Sky per turbativa d’asta e concorrenza sleale con minaccia di danni nei confronti di Sky e Lega Calcio in caso di assegnazione congiunta dei pacchetti A e B: è la mossa di Mediaset, che parla di “interferenza illegittima” da parte di Sky e invita la lega a una “serena e obiettiva valutazione delle offerte ricevute”.

UPDATE ORE 18.19: nulla di fatto nell’assemblea della Lega terminata poco fa. Le società prendono tempo ed intanto la Infront ha proposto una divisione dei pacchetti fra Sky e Mediaset. Mercoledì una nuova assemblea.

UPDATE ORE 14.54: Lettera ai club: No a uso di principi non previsti da bando (Il Sole 24 Ore-Radiocor) – Sky Italia diffida la Lega Calcio dall’assegnare i diritti di Serie A 2015-18 attraverso criteri arbitrari e non previsti dal bando di gara. La diffida – secondo quanto risulta a Radiocor – e’ stata notificata questa mattina al presidente della Lega Calcio di Serie A, Maurizio Beretta, e insiste sui punti piu’ delicati della gara per i diritti: la liceita’ dell’assegnazione dei pacchetti A (satellite) e B (digitale) con le partite delle migliori squadre a un solo soggetto; l’offerta condizionata di Mediaset per le partite delle squadre minori; i criteri per l’annullamento della gara.L’iniziativa, di cui sono state informate le squadre a poche ore dall’assemblea della Lega Calcio che dovra’ decidere sulla questione, è accompagnata da una lettera ai presidenti dei club calcistici in cui Sky ricorda l’impegno finanziario e industriale messo in campo negli ultimi dieci anni nel calcio italiano (oltre cinque miliardi di euro) e di essere stata “al fianco” delle squadre “assicurando loro le risorse economiche per pianificare e gestire” le attivita’. Nella stessa lettera, la società televisiva del gruppo Murdoch si focalizza poi sul casus belli dell’asta sottolineando di non poter “accettare l’idea che l’assegnazione dei diritti della Serie A avvenga secondo principi e ipotesi non regolari e non previste dal bando”: “e’ un passo – conclude la lettera – a cui siamo stati costretti perche’ crediamo che il rispetto delle regole sia sempre fondamentale e, proprio nel pieno rispetto delle regole, in questa gara noi abbiamo fatto le offerte più alte”.

Di Nicola Raiano. Si sono fatte decine di ipotesi circa l’assegnazione dei diritti televisivi della Serie A, troppe. Nella tarda mattinata di oggi, come anticipato ieri, ci sarà la tanto attesa riunione della Lega di Serie A che valuterà le buste contenenti le offerte per i pacchetti messi a disposizione. Il titolo di oggi però non può e non deve essere frainteso; Mediaset torna in gioco. Sì, perché secondo il quotidiano diretto da Ezio Mauro, Repubblica, la Lega e Infront assegneranno molto probabilmente a Mediaset i diritti delle 8 migliori squadre del nostro calcio, ma non per il digitale terrestre, ma bensì quelli del satellite (dove opera Sky) e viceversa quelli del digitale terrestre (sempre con le 8 migliori squadre) a Sky (che debutterà non prima di ottobre sul digitale con 5 nuovi canali, grazie all’accordo con Telecom Italia).

Uno scenario “pazzesco”, non c’è che dire. La Lega, che vuole cercare di ricavare il più possibile da questa asta è pronta ad assegnare a Mediaset anche il pacchetto D (quindi le restanti 12 squadre, in esclusiva assoluta).

Un colpo di scena che potrebbe portare Sky e Mediaset in tribunale, per ragione della prima evidentemente.

Ma se per Sky lo sbarco sul digitale terrestre è diventato realtà, il possibile ed eventuale approdo di Mediaset sul satellite risulta allorché complicato. Alla fine però, fra ricorsi e battibecchi, gli unici a perdere in questa sfida sono i clienti, che per vedere Serie A e Champions League dovranno avere due decoder, come ai tempi di Tele Più e Stream. Un ritorno al passato, insomma.


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