Diritti tv per la Serie A, la Lega aumenta i prezzi: “Pronti a trattative private” (La Repubblica)

Creato il 20 febbraio 2014 da Nicoladki @NicolaRaiano
Dalla Rai, da Sky e Mediaset, dagli editori tv anche locali, i club del calcio pretendono adesso qualcosa in più. Chi vorrà trasmettere le immagini di quello che era il campionato più bello del mondo, della Coppa Italia, della Supercoppa italiana e delle competizioni Primavera dovrà fare i conti con un “prezzario” che è in aumento. Nel documento che invia ai nostri Garanti delle Comunicazioni (AgCom) e della Concorrenza (AgCm) — chiamati a un parere — la Lega Calcio rivela le tariffe di partenza per l’asta dei diritti televisivi. In ballo le prossime tre stagioni (dal 2015 al 2018). E se nel 2012 una partita della Serie A in diretta via satellite o via digitale terrestre costava fino a 29 mila euro (come base d’asta), dal 2015 questa stessa gara ne costerà fino a 31 mila 350. Una partita in replica o differita varrà ora fino a 1400 euro (base d’asta) mentre tre anni fa era quotata 300 (parliamo sempre di satellite e digitale terrestre).
E ancora. I vecchi 450 euro per le «immagini salienti» di una singola gara — se acquisite in esclusiva — schizzano adesso a 1570. Una tv satellitare o in digitale terrestre dovrà misurarsi, poi, con una spesa di 62 mila 500 euro per esercitare il «diritto di cronaca» tutto l’anno nei suoi telegiornali (per il piatto forte della Serie A). Nel suo lungo complicato tariffario, la Lega Calcio detta anche i prezzi per chi vorrà trasmettere le competizioni in alta definizione e addirittura, in un futuro non lontano, in 4k (quattro volte l’alta definizione). Sul piano dell’impegno produttivo, nessuna rete potrà impiegare meno di 12 telecamere per la ripresa di sfide della massima Serie (16, lo standard produttivo ideale).
Suggestivo il capitolo sui “Criteri editoriali”. Qui la Lega chiede che le riprese e il montaggio rispettino il «buon gusto». Immagini di violenza e «striscioni offensivi» non sono inquadrabili, quindi, «se non negli stretti limiti del diritto di cronaca».
Al di là dei prezzi crescenti e delle opportunità editoriali, il governo del nostro calcio, la Lega, detta una condizione molto stringente all’asta (paletto su cui stanno ragionando gli uffici del Garante della Concorrenza). In sostanza la Lega punta a vendere, in esclusiva, le dirette di tutte le sue competizioni (cioè «dell’intero sistema»). Nel caso l’obiettivo di vendita “globale” non venga centrato, la Lega potrà passare «a trattativa privata sull’intera offerta», quindi su «tutti i pacchetti esclusivi». Questo percorso era già delineato nel vecchio documento del 2012 (Parte V, punto 40), ma con una formulazione molto — molto — più elastica.
La Lega mostra i muscoli in un altro punto. A pagina 4 del suo piano d’azione, pur senza citarli, se la prende con i big nazionali della tv che hanno ormai il “vizietto” di comprare ognuno un pezzo di diritti di trasmissione per poi scambiarseli (strategia che la Lega bolla come «preoccupante»).
Il documento della Lega Calcio è ora consultabile qui.
Aldo Fontanarosaper "La Repubblica"

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