Diritti tv Serie A, Antitrust: per ok servono linee guida con più dettagli

Creato il 12 maggio 2014 da Digitalsat

I criteri di formazione dei pacchetti di diritti esclusivi contenuti nelle linee guida messe a punto dalla Lega Calcio per la vendita centralizzata dei diritti delle stagioni dal 2015 al 2018 sono troppo «generici» e quindi non è possibile per l'Antitrust «esprimere alcuna valutazione di conformità» alla legge che regola il settore e «ai principi concorrenziali». Lo afferma l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, che quindi sollecita la Lega Calcio a inviare nuovi criteri «definiti nel dettaglio» per avere l'ok.

Le linee guida oggetto della delibera dell'Antitrust,
resa pubblica nel consueto Bollettino settimanale, sono quelle approvate dalla Lega Calcio nel febbraio scorso e integrate successivamente nel mese di marzo. L'Antitrust, che insieme all'Agcom è chiamata per legge a verificarne la conformità, pochi giorni dopo averle ricevute aveva avviato una consultazione pubblica sul tema e oggi promuove la proposta solo in parte: per avere l'ok definitivo, infatti, la Lega dovrà rimettere mano ai pacchetti.
In sostanza, la proposta prevede la formazione dei pacchetti
di diritti del Campionato di serie A, Coppa Italia, Supercoppa, Campionato Primavera, Coppa Italia Primavera e Supercoppa Primavera delle stagioni 2015-2016, 2016-2017 e 2017-2018, secondo tre modalità alternative: per singola piattaforma, secondo modalità di vendita che mettano in concorrenza le diverse piattaforme per una o più delle competizioni o per determinati eventi di una singola competizione o infine con entrambe queste modalità. Ebbene, a giudizio dell'Antitrust,«la formulazione generica dei criteri di formazione dei pacchetti di diritti esclusivi, così come presentati nelle Linee Guida, vanifica gli obiettivi di garanzia dei principi di equità, trasparenza e non discriminazione nelle procedure di assegnazione» e «rende impossibile l'esercizio dei compiti di vigilanza attribuiti al riguardo all'Autorità».

Pertanto l'Antitrust valuterà i criteri seguiti per la concreta predisposizione dei pacchetti «una volta che essi siano stati compiutamente definiti negli inviti a presentare offerte» e quindi sollecita la Lega Calcio a trasmettere i nuovi criteri «almeno trenta giorni prima della data di pubblicazione degli inviti a offrire secondo le modalità di pubblicità stabilite dalle Linee Guida».