Diritto.

Creato il 10 aprile 2014 da Philomela997 @Philomela997

I Monologhi di Sana – Rubrica

- (…) invaderò l’Inghilterra. -

- Invaderla? È impossibile! -

- Perchè? Perchè è impossibile? Siete così presi nel dividervi gli avanzi della tavola del re che avete dimenticato il diritto concessovi da Dio a qualcosa di più grande! -

(William Wallace – Braveheart)

Echi rabbiosi e silenzio trascendente.

Resto sospesa in questo mare, alla ricerca delle mie solitudini.

Solitaria bestia che sgomita per esistere.

Ma nel profondo mi avverto solida come la roccia.

Ho diritto a qualcosa di meglio di questo.

Carico un colpo senza pari,

per riprendermi ciò che mi apparteneva.

La dignità, l’indifferenza.

Sono stanca delle anime traslucide

di niente.

Che ti aggrovigliano il cuore e lo lasciano confuso,

come se fosse un giocattolo da conservare, per l’anno venturo.

Il cuore sottovetro, non lo voglio più.

Ammiro il coraggio e l’orgoglio, detesto il silenzio.

È ciò che mi rende viva ai vostri occhi, ammettetelo.

È la fiamma nei miei occhi che incanta le vostre anime vuote.

Il coraggio e la speranza che mi fanno rialzare

sempre.

Mi avete insegnato l’abilità di camminare nel buio,

non stupitevi, allora, se l’userò per abbandonarvi.

Il diritto di scegliere è sempre stato mio,

e me lo riprendo.

Il diritto di scegliere di fare meglio è sempre stato vostro,

ma non lo sapete far fruttare.

Non vi devo niente!

Per sette volte ho attraversato l’inferno senza nessuno al fianco,

per sette volte ho trovato l’uscita sotto le stelle.

Cercherò qualcuno che non misuri il mio valore

in monete dell’anima.

Non sarò più una merce di scambio, mai più.

In lande lontane ho imparato che il mio cuore vale qualcosa,

ben più di quanto mi abbiate raccontato.

E potete suonare ai vostri cuori melodie d’abbandono e indifferenza,

raccontargli favole di felicità e sereno,

ma dentro di voi saprete che, annidati sotto la menzogna, pulsano l’invidia e il desiderio.

Di una creatura nata nel sangue e nel fango, che si è inerpicata a cercare le stelle.

Ha imparato lezioni di libertà e ora cammina con lo sguardo rivolto al cielo.

Ha saputo proiettarsi in avanti, assorbendo la vostra saggezza con vorace curiosità,

ma ora, cammina altrove.

Lascio indietro i sogni infranti d’amore e fratellanza.

Catene mascherate da sincerità.

Al diavolo, ho scelto la libertà

e abbandono i finti martiri

e cerco il mio stato di grazia.

Affondo le mani in questa vita,

più vera e odorosa di qualsiasi altra.

La finzione e il sotterfugio non mi appartengono.

Mie sono la libertà, il coraggio, la verità, la lealtà.

Sono armi potenti, se si impara a usarle.

Ed è queste che io voglio imparare,

non l’illusione di una lingua di miele.