In tale contesto sono sorte spontaneamente iniziative di anziani che, tramite annunci economici, hanno posto in vendita la nuda proprietà dell'appartamento per un corrispettivo corrispondente al costo presunto da sostenere per garantirsi l'assistenza socio-sanitaria a vita, conservando per sé l'usufrutto perpetuo dell'abitazione.
Tale formula rivela, però, subito l'evidente rischio di svendita della nuda proprietà conguagliata con la durata di vita dell'anziano, anche se, in effetti, all'anziano solo il valore che preme è quello godibile in vita.
A fronte, quindi, dell'esigenza di integrare il diritto alla casa col diritto all'assistenza e alla socialità si ritiene necessario attivare formule giuridicamente stabili e garantiste per gli anziani. In particolare, si ritiene utile fornire all'anziano un servizio di stima del valore di mercato della nuda proprietà indipendente dalla durata della vita dell 'anziano stesso.
Si ritiene, poi, fondamentale attivare convenzioni specialistiche con società e cooperative operanti nel campo dell'assistenza sociosanitaria e dell'animazione al fine di garantire agli anziani prestazioni professionali qualificate a prezzi contenuti. Coi proventi della vendita della nuda proprietà gli anziani convenzionati potranno usufruire dei servizi socio-sanitari e di animazione programmati ai costi competitivi concordati.
Un'altra formula, che assicura l'idonea assistenza all'anziano, ma lascia indefinito il valore immobiliare dell'appartamento, consiste nell'attivare convenzioni articolate specifiche con gruppi operanti nel campo del volontariato sociale o con società e cooperative che prestano servizi socio-assistenziali, in base alle quali i gruppi o le società e cooperative si impegnano a fornire gratuitamente all'anziano per tutta la sua vita i servizi richiesti, a fronte dell'immediata acquisizione della titolarità della nuda proprietà e della successiva acquisizione della piena proprietà dell'appartamento al naturale termine di godimento dell'usufrutto da parte dell'anziano.
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