Disabili, ticket: la regione anticipa la quota dei comuni

Da Terzosettoresocialnetwork @TerzoSettoreSN

Politiche sociali e assistenza sanitaria: sotto la lente i ticket per anziani e disabili. Dopo l’ultima riunione, dello scorso luglio, a Palazzo Santa Lucia, – tra il sub-commissario ad acta Mario Morlaco e le associazioni di categoria delle imprese – tornano in primo piano i nodi applicativi della normativa relativa alla compartecipazione alla spesa per le prestazioni socio-sanitarie disciplinate dai decreti commissariali n. 77 e 81 del 2011 poi integrati dalla delibera di giunta regionale n. 50 del 2012. La norma è in vigore dal 1° giugno scorso. Interessate sono le imprese della macroarea di riabilitazione su cui è finora ricaduta la aliquota del 30 e del 50 per cento della retta attribuita formalmente ai Comuni (Piani di zona) ovvero ai pazienti. Un costo accollato di fatto ai centri erogatori. In cantiere modifiche applicative.
La Cassazione

Sotto le lente anche le conseguenze della recente sentenza della Cassazione che, per le attività connesse a malattie degenerative gravi come l’Alzheimer e in generale per le non autosufficienze, esclude che le prestazioni assistenziali possano ricadere su attività che non siano strettamente ed esclusivamente sanitarie.
Di fronte ai nodi sorti nell’applicazione della nuova norma per le Pmi risulta impossibile l’accesso al sistema creditizio fino ad oggi utilizzato per cui le strutture sono private in concreto di una cospicua parte di finanziamento per le prestazioni erogate, oscillante tra il 30 e il 60 per cento del fatturato realizzato.
La proposta
La struttura commissariale ha convenuto sulla possibilità, da parte del Servizio sanitario regionale, di anticipare la quota sociale di competenza dei Comuni, al netto della quota a carico dell’utente. Una modalità di recupero già stabilita dalla Legge regionale n. 8 del 2003, (comma 3 dell’art.icolo 13 e al comma 3 dell’articolo 26) tuttora vigente.
Prestazioni, peraltro, rientranti tutte nei Lea e caratterizzate come prestazioni a prevalente rilevanza sanitaria. Sono poi emerse, nel corso dei lavori, tutte le inevitabili discordanze e criticità operative e di coordinamento tra i due livelli amministrativi regionali (sanitario e sociale), culminate nell’abbandono del tavolo da parte del rappresentante dell’assessorato delle Politiche sociali all’atto della citata proposta della struttura commissariale.
Si tratta dunque anche di ricucire uno strappo che dovrebbe condurre a stretto giro, alla redazione di un apposito atto deliberativo.
In attesa che la Regione riconvochi il tavolo le Associazioni di categoria chiedono l’adozione di una procedura di fatturazione che consenta il recupero finanziario.
Nelle more chiede una proroga del termine previsto per l’applicazione della nuova procedura di fatturazione fino alla completa definizione di tutto il complesso meccanismo della compartecipazione.

I nodi da sciogliere

• Omessa sottoscrizione degli atti di convenzione tra Asl e Ambiti territoriali e i Comuni e conseguente omessa elaborazione di forme comuni di contabilità e rendicontazione;
• Omessa valutazione dei pazienti
• Omesso insediamento delle Unità valutazione
• Indeterminatezza da parte degli Ambiti e dei Comuni sul soggetto titolare a ricevere la quota di fatturazione relativa ai pazienti di competenza;
• Mancata adozione del necessario documento relativo alle prestazioni 2012
• Assenza di un rapporto contrattuale stipulato entro la data del 1° maggio 2012 con gli enti territoriali che risultino titolari della quota di fatturazione relativa ai pazienti
• Mancata uniformità applicativa sul territorio
Di Redazione il Denaro


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