Amore e passione da una parte, Platé e tranquillità dall'altra, tuttavia il comitato antisfratto, e quindi il centro sociale Dordoni, sbuca in commissione welfare a sorpresa fra le domande di Luigi Amore, motivate da un indiscutibile precedente: "Lo so io quanto ho patito", autocertificato ma garantito.
Si sono visti bene infatti, almeno in parte, i dolori dell'Amore per i drammi laceranti delle case popolari, per quegli sfratti e quelle bollette tremende, tanto contestate dagli utenti.
I casi di disagio abitativo, ha dichiarato l'assessore ai servizi sociale Maurizio Platé oggi in commissione welfare, ci sono e parecchi a Cremona: sono stati 180 a fine gennaio i casi trattati dai servizi sociali. I fondi sono statali e regionali e il problema non riguarda solo le politiche sociali. "Stiamo rafforzando gli interventi sia nel settore pubblico che in quello privato" e Platé era serenissimo.
Amore ha insistito, vuole sapere, non creare scompiglio polizzando e lo dice chiaro e tondo aggiungendo: "Non voglio essere costretto a fare un'interrogazione per capire se quel coordinamento tra gli assessorati esiste. La questione della casa interessa il patrimonio, i sevizi sociali e il bilancio, e qui in commissione vedo solo un assessore che non può fare tutto da solo. L'anno scorso avevamo attuato un confronto aperto con la Caritas la San Vincenzo e il comitato antisfratto". Ma pare che il sindaco non veda l'ora di sfrattare il centro sociale Dordoni, sede del comitato antisfratto. Quel mezzo milione circa di affitti delle case popolari comunali "non so dove finisce - Amore preme - Va nel bilancio generale oppure in un settore specifico come vogliono le nuove norme? E l'ufficio casa per coordinare le politiche per la casa?" È il dramma della comunicazione, la vera grande guerra della giunta Galimberti e di tutti coloro che non hanno la grancassa mediatica alle spalle. Il problema si pone con Amore: "Tante informazioni ma i risultati quali sono? Non voglio fare polemica, voglio sapere se le nuove norme sono già applicate o no. Comunque se a giugno l'Aler darà una risposta sgradevole al Comune, non vorrei che ci fossero problemi".
Scade la convenzione Comune-Aler e il Comune, dopo tre anni e nuovi tagli statali, dall'altra parte del tavolo si ritrova una Aler ancora più debole, accorpata con altre due province. Le istituzioni infatti sono state messe in difficoltà dalla spending review e dalla legge Del Rio che riforma e fa cessare le Province. C'è da allarmarsi? Piuttosto piovono domande: "Ditecelo qui in commissione - ha ribadito Amore - non voglio essere costretto a fare interrogazioni visto che siamo qui a discutere insieme".
L'assessore Maurizio Platè da parte propria ha garantito che il coordinamento fra gli assessorati esiste e funziona e che il Comune gli impegni li rispetta. E se ha ragione Platé?
La questione è ancora culturale e procedurale: quanto sappiamo e come. Negli uffici municipali tuttavia arrivano notizie di nuovi sfratti.
Disagio abitativo, 180 crisi trattate. Amore invoca “l’ufficio casa che non c’è”
Creato il 04 febbraio 2015 da Cremonademocratica @paolozignaniPotrebbero interessarti anche :