È vero, come associazione da anni promuoviamo la cultura della Pace e non possiamo fare finta di nulla dopo aver appreso una drammatica notizia dall’Australia, dove due aerei del corpo dei marines statunitense sono stati costretti ad abbandonare quattro bombe disarmate sulla Grande Barriera Corallina, patrimonio dell’Unesco.
Perché non ne ha parlato ancora nessuno in Europa, forse perché siamo ancora succubi dello strapotere in termini di egemonia sul cosiddetto mondo occidentalizzato da parte degli USA, ma martedì scorso ciascuno di questi due AV-8B Harrier ha sganciato due bombe di 226 kg caduna sulla scogliera sottomarina di interesse storico culturale mondiale per disfarsene a causa di un’emergenza durante una missione di addestramento. In pratica, per quanto è stato diffuso ufficialmente, i due jet erano rimasti a corto di carburante durante la missione e non potevano atterrare senza rischi per l’incolumità dei piloti e la salvaguardia dei due aerei, con le bombe che stavano trasportando.
L’incidente è avvenuto davanti a Talisman Saber, durante un’operazione di addestramento biennale tra forze australiane e statunitensi nei pressi della base di Shoalwater Bay, sulla costa centrale del Queensland.
Le bombe sganciate non sono state fatte esplodere, ha riferito un funzionario Usa, specificando che la possibilità che questi ordigni possano esplodere è “estremamente remota”.
La Marine Park Authority australiana della Grande Barriera Corallina ha avuto solo da poco notizia dell’incidente, ma ha fatto sapere che avrebbe esaminato il problema. Quindi, l’entità di eventuali danni ambientali non è ancora stata chiarita.
La Grande Barriera Corallina è la più grande barriera corallina del mondo. Ed è la patria di più di 3000 sistemi di barriere individuali e centinaia di isole tropicali.
La US Navy sta pianificando di recuperare le bombe, che sono stati sganciate in un “canale profondo” a circa 16 miglia nautiche a sud di Bell Cay, al largo della costa del Capricorno tra Mackay e Rockhampton.
Tale episodio, rileva Giovanni D’Agata presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, ricorda quanto accaduto in Adriatico nel periodo della guerra dei Balcani quando centinaia di bombe sono state sganciate in mare da aerei che rientravano dalle missioni incuranti dei danni futuri che avrebbero potuto causare agli ecosistemi.
Non si può, quindi, restare ancora una volta in silenzio di fronte ad uno scempio del genere e sottacere a queste continue violazioni dell’ambiente che ci circonda da parte di chi ritiene di poter fare tutto ciò che vuole a proprio piacimento.
Giovanni D’Agata