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Disastro a Furio Camillo. Dopo i brutti fatti nella stazione Metro nulla è cambiato, nulla è migliorato

Creato il 29 luglio 2015 da Romafaschifo
Disastro a Furio Camillo. Dopo i brutti fatti nella stazione Metro nulla è cambiato, nulla è migliorato
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Disastro a Furio Camillo. Dopo i brutti fatti nella stazione Metro nulla è cambiato, nulla è miglioratoDopo la disgrazia avvenuta qualche settimana fa a Furio Camillo (la morte del piccolo Marco), avendo visto i funzionari della Metro correre in fretta e furia al fine di cambiare tutti i neon della stazione e per pulire la stessa a destra e a manca onde evitare che i giornalisti vedessero le reali condizioni di degrado e sporcizia, mi sono illuso che si provvedesse anche ad una svelta ri-pavimentazione del marciapiede... ma niente!

Dovete infatti sapere che da quando vivo a Roma, 5 anni, ho sempre visto invariata la pavimentazione di viale Furio Camillo, nella sua triste e pericolosa situazione di dissesto dei mattoni. Essendo molto profondi e semovibili, tipo tante catapulte sotto i piedi, è frequente che ci si inciampi, spesso con conseguente caduta. Un conto è che tu sia un giovincello dalle robuste carni, ed il massimo che ti possa capitare è rimbalzare da terra.  Un conto è se sei però una vecchietta dalle fragili ossa, per cui non puoi permetterti il lusso di cadere, ed inciampare potrebbe esserti fatale. Ebbene: la probabilità che questo accada è molto elevata e cresce sempre di più: a occhio e croce attualmente un 60% dei mattoni sono in dissesto, e quando ci cammini sopra ti danno la sensazione di stare in precario equilibrio come sopra un windsurf.
Qualche mese fa, forse in segno di (intelligente) protesta, qualcuno durante la notte si è prodigato nel prelevare i mattoni e porli ai bordi del marciapiede, dove questo si conclude con una pista ciclabile nera (e non rossa... sarà per motivi politici?) peraltro utilizzata consuetamente come parcheggio di motorini, scatoloni, monnezza, nonché corridoio di passeggio di molti pedoni che, evidentemente, non ne conoscono la funzione. Ebbene, prelevando gli spessi mattoni sono divenute ben visibili delle vere e proprie voragini, scandalose. Se non facevi la gimcana rischiavi di caderci dentro. Evidentemente a qualcuno è stato imposto di ricoprire tutto in poche ore, e possibilmente se avessero individuato gli artefici di questa azione, anziché dargli una medaglia al valore, magari gliel'avrebbero fatta pagare cara.
Ma non è tutto: da qualche giorno, in più punti del marciapiede, stazionano circa tre transennamenti interni, come quelli che mettono per strada quando implodono dei mini sinkhole, dei vuoti profondi sull'asfalto. Sono di colore arancione, pure ben vistosi. Fotografarli è un gioco da ragazzi.
La domanda è: quanti anni dobbiamo ancora aspettare prima che una pavimentazione ordinaria e decente possa essere compiuta? Dobbiamo aspettare il morto pure sopra il marciapiede? O sino a che ciò non accada, sottovaluteremo il problema con un consueto italiano "evvabbe dai..."?

Paolo

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