Disastro del PD di Renzi e Orfini a Roma. Se si votasse oggi...

Creato il 08 novembre 2015 da Tafanus

Politica - di F. Q.

Il Movimento Cinque Stelle oggi sarebbe il primo partito di Roma. Il Pd raccoglierebbe solo il 17 per cento (cioè metà dei suoi valori nazionali) e arriverebbe pure al ballottaggio, ma solo se il centrodestra si presentasse tutto diviso, cosa improbabile. Ignazio Marino, se si presentasse da solo, porterebbe via l'8 per cento. Alfio Marchini sarebbe ancora l'ago della bilancia.

Sono i risultati più indicativi del sondaggio Demos per Otto e mezzo (La7) che dà per favorito, peraltro, il deputato dei Cinque Stelle Alessandro Di Battista, che sarebbe il preferito dai cittadini romani intervistati. Tuttavia, come ripetuto più volte, le regole dei Cinque Stelle non consentono al parlamentare di candidarsi al Campidoglio. Oggi, tuttavia, il 52 per cento dei romani - almeno quelli intervistati - non si presenterebbe alle urne.

Secondo la rilevazione di Demos il M5s metterebbe insieme il 33 per cento dei voti davanti al Pd, con il 17, Fratelli d'Italia (9,8), Lista Marchini (9,5), Lista Marino (8,2), Forza Italia (7,9), Noi con Salvini (4). Questo significa che se il centrodestra si unisse - cosa probabile - metterebbe insieme il 21,7 e quindi supererebbe il Partito democratico.

Tra i possibili candidati il favorito Di Battista supera di soli 3 punti Giorgia Meloni che nonostante sia espressione del partito in cui milita ora anche Gianni Alemanno, l'ex sindaco a processo per corruzione nell'ambito dell'inchiesta Mafia Capitale, attira ancora il 27 per cento dei voti. Alfio Marchini è dato al 21, mentre a sorpresa il quarto nome è quello del magistrato Alfonso Sabella, finora assessore alla Legalità nella giunta di Marino. Sabella, sul cui nome si sono concentrate le ipotesi per il prossimo commissario del Campidoglio, ha già annunciato di voler tornare a fare il magistrato.

E' interessante, tuttavia, che dal sondaggio di Demos emerga che gli intervistati diano la responsabilità dell'attuale crisi di Roma non a Marino, ma ai partiti che hanno governato la città negli ultimi anni, a Mafia Capitale e all'inefficienza di burocrazia e macchina amministrativa [...] (da dati Demopolis per "La7")