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Disavventure di un ex-democristiano nel ricordo di Paolo Farneti, allievo di Norberto Bobbio.

Creato il 25 febbraio 2014 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

untitleddi Pietro Bondanini. Avevo sedici anni. Era il 1948 e sulla scia del grande successo elettorale che De Gasperi conseguì in quell’anno confrontandosi coi comunisti di Togliatti, decisi di iscrivermi, sconsigliato da mio padre,  alla DC e, al riguardo presentai domanda al Segretario della Sezione di Ferrara. Tra le felicitazioni e i complimenti fui accolto e mi si disse che la richiesta sarebbe stata sottoposta al Consiglio qualche giorno dopo. Tornai e le persone alle quali consegnai la mia domanda non erano le stesse, tranne un amico che he mi disse di ripresentarla perché le motivazioni addotte non erano conformi alla sua accettazione. Nell’ufficio dove si svolgeva il fatto, il quadro che ritraeva l’immagine di De Gasperi, con quello sguardo penetrante e sorridente, era stato sostituito con l’immagine di Dossetti. Fu l’inizio e la fine della mia carriera politica.

Un anno dopo, con Paolo, l’amico d’infanzia, mi iscrissi tra i giovani del Movimento Federalista Europeo, fondato da Altiero Spinelli, per appoggiare la costituzione della Comunità Europea di Difesa (CED). Ricordo che la Sezione giovanile nazionale era diretta da Sergio Stanzani allora Presidente dell’UNURI e, con Paolo, fummo invitati, come rappresentanti di Ferrara, a Roma per una riunione organizzativa. Di tutto ricordo, tranne ciò che fu deciso tentando di far funzionare un registratore a filo, progenitore di quello a nastro (il famoso Geloso) che sarebbe apparso sul mercato poco dopo. Paolo e io pensavamo di incontrare giovani patrioti di provata fede per partecipare alla creazione di un’Europa unita, invece ci trovammo in mezzo a un’orda di agit-prop reclutati dai comunisti con l’intesa di sabotare ogni azione in merito. Fu così che entrambi perdemmo, sul nascere, un’altra opportunità. Una fotografia di gruppo con Ernesto Rossi nel bel mezzo, suggellò l’evento.

Se io coltivavo le idee liberali di don Sturzo, il mio amico Paolo quelle socialiste di Matteotti. Qualche anno dopo i fatti qui descritti, la mia famiglia si trasferì a Milano, ed entrambi ci perdemmo di vista. Lo seguii nel percorso della sua beve vita che fu troncata da un tragico incidente nel 1980.  Paolo Farneti fu allievo di Norberto Bobbio. Leggevo i suoi articoli su Panorama dai quali gettava i suoi strali sulla lentezza del Parlamento nel produrre i provvedimenti legislativi.

Paolo, amico mio carissimo, qualcuno finalmente ti ascolta ed io sono ancora qui a testimoniarlo!

Featured image, Paolo Farneti, foto dal sito Fotoricordo.unito.it.


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