- Consulenze gratuite al Centro Clinico Pedagogico Itard di Corridonia-
Con il termine “discalculia” si va ad intendere il disturbo che interessa le specifiche funzioni esecutive del calcolo e della sua corretta esecuzione.
Per riconoscerla non ci si può fermare a semplici primi segnali, bisogna andare più a fondo e scoprire la vera realtà della DISCALCULIA.
Un bambino discalculico lo si riconosce in maniera più prepotente nell’approccio alle tabelline, dove fa una fatica molto superiore rispetto ai suoi compagni per riconoscerle e memorizzarle, ma ha anche difficoltà nel calcolo veloce, nella risoluzione di problemi e nella scrittura o lettura di numeri.
Questi i segnali più evidenti, ma potrebbero essercene altri, più leggeri, che potrebbero segnalare una lieve discalculia che crea problemi al bambino nell’approccio al calcolo:
- In prima elementare i bambini con discalculia potrebbero scrivere frequentemente i numeri speculari, muoversi male nella linea dei numeri, cioè nelle numerazioni in avanti e indietro sulla linea o ancora avere difficoltà nell’identificazione del numero precedente e del successivo e nella comprensione dei primi piccoli testi dei problemi.
- In seconda elementare, quando si lavora di più sui primi calcoli in colonna, potrebbero evidenziarsi difficoltà nell’incolonnamento, nella gestione dei riporti e dei prestiti e nel calcolo rapido. I primi numeri composti potrebbero invertirsi, così che 21 può diventare 12, e le prime tabelline potrebbero sembrare troppo difficili da memorizzare, nonostante uno studio insistente.
- Negli anni successivi poi le presenti difficoltà si coniugheranno con richieste sempre maggiori: numeri sempre più grandi, operazioni più complesse, espressioni, problemi i cui procedimenti risolutivi sembrano essere cercati per tentativi, equivalenze, …
La discalculia è questo e molto altro, è una sorta di difficoltà nella gestione dell’ordine dei numeri (ordine spaziale, concettuale, …), come se i numeri girassero intorno al bambino creando una sorta di stato confusionale a cui è necessario dare un ordine.
I bambini discalculici strutturano delle difficoltà nell’esecuzione delle competenze matematiche che rischiano di protrarsi per tutto il percorso scolastico, e se le difficoltà si incontrano già nei primi anni di elementare, come si riuscirà a scardinare le suddette problematiche quando saranno ormai strutturate alle scuole superiori?
Perché arrendersi all’idea che il proprio bambino debba essere un soggetto incapace di fare dei semplici calcoli matematici che gli serviranno per la sua vita da adulto (calcolare il resto al supermercato, controllare gli orari dei treni, contare i soldi dei propri straordinari, …)?
Noi del CENTRO CLINICO PEDAGOGICO VICTOR DI CORRIDONIA siamo della ferma convinzione che solo allenando la funzione si possa risolvere il problema; dare la calcolatrice potrebbe essere un blando palliativo che peggiorerebbe solo la situazione. Un famoso pedagogista dell’800, Itard, asseriva che “l’inerzia degrada la funzione”, per questo è fondamentale allenare il calcolo, la comprensione dei problemi, e tutte le funzioni ad esso connesse.
Il soggetto dicalculico non è meno intelligente dei suoi compagni, ma fa più fatica degli altri nella fluidità dell’esecuzione dei calcoli, e per questo perde in qualità nelle prestazioni, in altre parole sa fare le cose, conosce i numeri, applica le principali strategie delle operazioni, ma il tutto si svolge molto lentamente o precipitosamente, non con la giusta fluidità e per questo non le svolge in maniera ottimale, subendone così tutte le conseguenze.
Lavorare con questi soggetti è, non solo possibile, ma ottimale, così che il bambino possa adottare delle proprie strategie efficaci per risolvere e superare le proprie difficoltà, senza dover trascinare una difficoltà nella matematica che lo seguirà, se non si interviene, per tutto il suo percorso scolastico, creando anche una notevole insicurezza e bassa autostima.
Il Centro Clinico Pedagogico Itard Di Corridonia è pertanto a disposizione per consulenze GRATUITE al fine di valutare, insieme ai genitori, la presenza o meno del disturbo discalculico e la necessità o meno di percorsi educativo-pedagogici, per poter scegliere poi liberamente cosa fare con il proprio figlio, conoscendo le varie opzioni pratiche.
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IL CENTRO CLINICO PEDAGOGICO VICTOR
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