Così dice il comma 7 dell'art. 15 del Decreto Jobs Act sugli aiuti ai disoccupati, il Decreto Legsilativo del 4 marzo 2015, n. 22.
La norma non è affatto equa, dal momento che per il sussidio al lavoratore dipendente, la NASpI, questi sono invece riconosciuti. Non è finita qui, perché se consideriamo la storia contribuitva di un lavoratore dipendente e la paragoniamo a quella di un collaboratore, parasubordinato, che è dunque iscritto alla gestione separata INPS, ci accorgiamo che la gestione separata accantona un ammontare molto inferiore di contributi. Il risultato? I collaboratori avranno una pensione più lontana e ridotta.
C'è poco da commentare su questa notizia. Di DISCOLL abbiamo scritto molto – trovate gli articoli di riferimento ai link che vedete
Ma questa volta l'Istituto di Tito Boeri non può nulla. Qua si tratta di una grossolana svista del legislatore, che penalizza fortemente gli ex-collaboratori, figura che per altro, con l'approvazione del Decreto sulle Tipologie Contrattuali, diventa ancora più problematica e, forse, destinata a sparire.
Ci chiediamo allora se si alzerà una protesta, che farà eco a quella di chi chiede che la DISCOLL sia estesa a dottorandi e assegnisti di ricerca (vedi link della raccolta firme), lavoratori (ma il Ministro Poletti non è così che considera queste persone) inspiegabilmente esclusi dai potenziali fruitori di questa misura di sostegno.
Simone Caroli