Disconnect

Creato il 29 luglio 2014 da Ussy77 @xunpugnodifilm

Quanto fa male la tecnologia!

Il modello (evidente) è Crash di Paul Haggis. Purtroppo il risultato non è dello stesso livello. Difatti Disconnect è un prodotto che lancia un monito sul mondo della comunicazione virtuale, ma che si rivela estremamente banale. La tensione rimane tesa e coinvolgente per un buon 3/4 di girato, ma si perde in un attimo per esibire una conclusione fintamente buonista e decisamente deludente.

Innumerevoli vite immerse nel virtuale si intrecciano nella realtà e vengono brutalmente sconvolte.

Henry Alex Rubin esaspera i ralenti, mantiene la tensione in modo invidiabile, ma fa implodere il suo prodotto come una bolla di sapone. È questa l’impressione finale di un film che lascia con l’amaro in bocca proprio perché non riesce a soddisfare le attese che ha fatto assaporare allo spettatore per l’intera durata dello stesso. È come se Rubin non sapesse come concludere un prodotto che sottolinea con forza la solitudine all’interno di un mondo permeato di virtualità, di falsità e di ombre dietro uno schermo, è come se non riuscisse a trovare un finale adeguato. Detto ciò la domanda rimane una sola: Rubin ha voluto argomentare la tesi e sospendere il giudizio o non ha trovato le parole giuste per chiudere il suo cerchio? La risposta a questa domanda porta a due impressioni generali e a due punti di vista differenti. Nel primo caso si va a definire Disconnect un film dalle enormi potenzialità, dalla scrittura raffinata e dall’intento ragguardevole frutto di un andamento perpetuo che sta accerchiando tutte le comunità. Diversamente se Rubin non ha trovato il giusto finale al suo prodotto semi-documentaristico e parzialmente di denuncia, allora si è davanti a una pellicola inconcludente, dallo sviluppo multi lineare (ma effimero) e che prende le sembianze del modaiolo monito culturale. Nonostante ciò il cast (di prim’ordine) si dimostra in grado di mantenere un alone tragico e di drammaticità senza mai forzare la mano e nemmeno sgomitare davanti alla macchina da presa.

Due facce per un unico film che non lascia indifferenti, ma che non convince fino in fondo. Purtroppo.

Uscita al cinema: 9 gennaio 2014

Voto: **


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