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Discovery sfida Urbano Cairo per il quarto posto tra le concessionarie tv (Italia Oggi)

Creato il 07 febbraio 2014 da Nicoladki @NicolaRaiano
Discovery sfida Urbano Cairo per il quarto posto tra le concessionarie tv (Italia Oggi)Nel 2014 potrebbero cambiare gli equilibri nella raccolta pubblicitaria televisiva. Nel senso che dietro Publitalia, Rai Pubblicità e Sky potrebbe farsi spazio Discovery Media, la concessionaria del gruppo Discovery che in Italia edita, tra gli altri, i canali in chiaro Real Time e Dmax. Scavalcando, al quarto posto, la raccolta di La7 del gruppo Cairo Communication. I conti son presto fatti: nei primi 11 mesi del 2013, secondo le analisi di Nielsen, la raccolta di La7 si è attestata a 146 milioni di euro, in calo dell'11,8% sullo stesso periodo del 2012. La previsione di chiusura 2013 è attorno ai 160 milioni di euro. Se nel 2014 il calo dovesse proseguire, diciamo nell'ordine del 7-8%, ecco una La7 a fine anno attorno ai 150 milioni di euro. Una quota che, secondo quanto risulta a Italia Oggi, sarà superata di slancio da Discovery Media, nonostante un 2013 chiuso non oltre i 130 milioni di euro (i bilanci 2013 di Discovery non sono ancora pubblici, e la consociata italiana ha un vincolo di riservatezza sulla diffusione di questi numeri).
Da un lato, un canale, La7, che ha una forte connotazione informativa, incentrata soprattutto sul dibattito politico e dove faticano a farsi spazio altri generi (si veda lo stop alla trasmissione di Rita Dalla Chiesa, l'addio di Benedetta e Cristina Parodi, la contaminazione con temi politici del programma di cronaca nera Linea Gialla di Salvo Sottile); dall'altra due canali, Dmax e Real Time, che stanno mettendo i piedi nel piatto della tv generalista, sottraendo risorse pubblicitarie che magari un tempo andavano alle reti Mediaset. Brand come il 6 Nazioni di rugby (che su Dmax ha fatto più ascolti di quelli che incassava su La7), i programmi di Benedetta Parodi, la versione in day time di Amici di Maria De Filippi, il fenomeno del Boss delle Cerimonie (che oltre ai matrimoni si dedicherà a battesimi, comunioni, feste per i 18 anni), stanno illuminando il gruppo Discovery, aiutandolo nella transizione da tv di nicchia a canale popolare e generalista. E i colpi di mercato, sul fronte dei format e dei grandi personaggi della tv, potrebbero non essere finiti. I ricavi aumenteranno. Si tratterà di vedere se non andrà a soffrire la marginalità del business a fronte di costi in sicura crescita.
Claudio Plazzottaper "Italia Oggi"

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