Blog dell’autrice: http://pccast.blogspot.com/
Sito della serie: http://pccast.net/goddesssummoning.html
“Dear Reader,
Okay, I’ll admit it – authors have favorite books. I know, I know, books are like children and we don’t always want to admit to liking one better than another, but it’s true. The Goddess Summoning books are my favorite children.”
Serie GODDESS SUMMONIG:
- Goddess of the Sea (2003)
- Goddess of Spring (2004)
- Goddess of Light (2005)
- Goddess of the Rose (2006)
- Goddess of Love (2007)
- Warrior Rising (2008) ristampato come Goddess of Troy (2011)
- Goddess of Legend (2010)
Stanca di uscire con egomaniaci, la disegnatrice di interni Pamela Gray ha quasi deciso di perdere le speranze con gli uomini. Vuole essere trattata come una dea – preferibilmente da un dio. Mentre sussurra il suo desiderio, inconsapevolmente invoca la dea Artemide, che ha qualche asso nella sua celestiale manica…
Può anche essere la prima volta, ma qui in Sin City, dove la vita è un gioco d’azzardo, sia il dio che la mortale stanno per scommettere nel difficile gioco dell’amore. Hey, si vive solo una volta. Vero?
Ed ecco a voi…
la discussione!
Gonza: Pessimo pessimo pessimo, per superare i primi tre capitoli ci ho messo tre giorni, una media di una pagina all’ora e ho finito il libro perché dovevamo scriverne la recensione, solo ed esclusivamente per questo. Pamela è la bruttissima copia di Carrie Branshow e Apollo è proprio un uomo zerbino, oh scusate, un Dio del Sole zerbino.
Lidia: Io non sarei tanto negativa nel giudicare questo libro, sopratutto rispetto a quelli precedenti. Pamela è come tutte le altre protagoniste femminili mentre Apollo non è virile come gli altri. Ho trovato questo libro decisamente noioso e mancante di brio.
Amyra: Apollo in crisi esistenziale proprio non si poteva vedere. Ci mancava l”essere o non essere” di amletiana memoria e poi avrei chiuso il libro. Per sempre. Ma tutto sommato, fin qui potevo sopportare. Ma vogliamo parlare della fine? Posso capire che la Cast volesse buttarla sull’emozionale, ma giuro che ho avuto un raptus nervoso. Giusto per modificare il trend, parlo dei lati positivi: ho amato V, giuro che all’espressione “tripod” ho avuto una rivelazione, e tutto sommato anche Artemide era simpatica. All’inizio. Peccato che poi si addomestica anche lei. Sigh. E bella copertina, a proposito.
Gonza: In effetti V è stata l’unico personaggio che mi ha strappato un sorriso ogni tanto, ma tra Artemide e Faust, per carità, come si spiega che l’uomo più kitch dell’universo canta come Bublè i versi di Omero? Qualcosa non torna e per carità non parliamo del finale altrimenti vado a fare penitenza per il tempo perso a leggere questo “libro”.
Lidia: Sono l’unica a pensare che il finale è “tanto carino” . Oramai siamo abituati alle stravaganti risoluzioni della Cast in questa serie. Voto anch’io V come migliore personaggio del libro.
Amyra: Concludo notando di nuovo che, nonostante i difetti notati nei personaggi principali e nella trama, la scrittura è scorrevole, anche se in questo libro decisamente più lenta di quanto la Cast ci avesse abituati negli episodi precedenti, e la storia in sè, come ogni libro di questa serie, è terribilmente romantica, per citare Ayliss, e decisamente adatta alle romance addicted. Certamente un libro di passaggio per continuare la serie e non uno su cui soffermarsi.
Gonza: io credo che invece su questo libro ci dobbiamo soffermare, per sempre però, questo è l’ultimo che leggo della serie e non sento ragioni. Ma come? Due che potevano vivere per sempre nell’Olimpo e invece devono scommettere di ritrovarsi in un’altra vita (che poi ok gli ha detto bene) voi lo trovate un finale romantico? A me sembrava più una scommessa… voto finale
Lidia: Come sempre Gonza sei troppo severa. Certo che un Dio che lascia l’Olimpo non sta né in cielo né in terra… per l’appunto. Anch’io concludo con questo libro la serie, perché l’ho trovata noiosa e senza brio e non riesco a perdonare alla Cast lo stravolgimento di alcune storie e personaggi mitologici. Il mio voto è
Ayliss: Concordo con Lidia; Goddess of Light non è un capolavoro, ma è un libro carino, scorrevole e di facile lettura, a tratti spiritoso grazie ad un Apollo e Artemide in formato “umano”, quindi non mi sento di stroncare la Cast, anche se non divampa in me il “sacro furore” nei confronti della lettura dei prossimi volumi della serie. Voto:
Amyra: Concordo con Ayliss, ma non con Lidia, a me piace come la Cast ricrea i miti dell’antica Grecia. Per una volta siamo tutte unite contro la Gonza. Ma visto che tendenzialmente io nei voti sono più generosa, il mio è
Autore: PC Cast
Serie: Goddess Summoning
Edito da: Berkley Publishing Group
Prezzo: 8.11 euro
Genere: Paranormal Romance
Pagine: 355 pag.
Data uscita: 2005