Anno: 2012
Distribuzione: Distribuzione Indipendente
Durata: 75′
Genere: Documentario
Nazionalità: Italia
Regia: Luca Merloni
Dall’11 Maggio in tutte le sale cinematografiche del circuito di “Distribuzione Indipendente” esce Disoccupato in Affitto, il docu-film di Luca Merloni che cerca di realizzare un’inchiesta sul mondo del lavoro e la crisi degli ultimi anni, tra sorrisi e riflessione.
Pietro Mereu, autore insieme a Merloni della sceneggiatura, gira per le strade di nove città italiane, dalle più grandi come Roma e Milano fino a Genova, Lecce, Napoli, Firenze, nei panni di un uomo sandwich che indossa un cartello con la scritta ‘disoccupato in affitto’ e chiede ai passanti un lavoro qualsiasi. Tra i sorrisi della gente, gag e ironia, questo documentario sociale affronta uno dei problemi più grandi del nostro paese, e gli autori di questo film riescono ad affrontare praticamente un’amara verità con ironia e sfrontatezza, il metodo migliore forse per arrivare alla gente e farle rendere conto della verità in cui sta vivendo.
Merloni e Mereu hanno montato in circa 75 minuti di documentario quasi 100 interviste realizzate per le strade con gente comune, parlando della condizione attuale del lavoro in Italia e raccogliendo testimonianze assurde, curiose e sconcertanti.
“Abbiamo intervistato circa 500 persone – ha rivelato il regista – alcune delle quali hanno dichiarato che in realtà in Italia il problema della disoccupazione non esiste, ma sono veramente poche. La maggior parte della gente che abbiamo incontrato per caso, si è voluta sfogare di una situazione ormai giunta al limite. Realizzando questo documentario ci siamo resi conto che molte delle persone che vediamo passeggiare in giacca e cravatta nei centri cittadini e che pensiamo stiano passando da un appuntamento di lavoro all’altro, in realtà sono in giro per fare colloqui nella speranza di un lavoro”.
Girato quasi completamente con la telecamera a mano e con un budget molto ridotto a disposizione, Disoccupato in Affitto è un prodotto utile e ben realizzato, che non guarda da lontano il problema analizzandolo da vari punti di vista, ma si immerge pienamente tra la gente e la realtà storica del momento, cercando di capirne le origini ma anche i possibili rimedi, partendo dalla componente fondamentale, ovvero il pensiero della gente semplice. Esempio di come spesso non serve una grossa produzione alle spalle per realizzare un film che riesce nello scopo che si è prefissato. Se il lavoro non c’è, mettiamoci tutti un cartello al collo e facciamoci una passeggiata…chissà che non possa accadere qualcosa!
Letizia Rogolino