Disoccupazione e precarietà: la crisi rende più fragili. Perfino davanti alle infezioni

Creato il 16 gennaio 2011 da Zero39

Questa la recente notizia pubblicata sul Corriere della Sera.

Da un punto di vista clinico, la maggior parte dei disoccupati accusa sintomi anche molto gravi di stress. Esiste infatti uno stress da iperattività, ma anche uno da ipoattività – spiega Renato Gilioli, neuropsichiatra occupazionale.

La condizione psicologica del disoccupato viene definita di «stress cronico» ed è caratterizzata da un senso di frustrazione e insieme di ansia causata da un’attesa che non si realizza, essa può, nei casi più gravi, sfociare in manifestazioni depressive.

Gli studi scientifici hanno dimostrato che lo stress prolungato, o cronico, indebolisce il sistema immunitario, lo rende meno efficiente nella sua funzionalità ed espone l’organismo a maggiori rischi di infezioni e malattie.

Per fortuna una ricerca condotta da un gruppo di studiosi dell’Università di San Francisco, pubblicata sulla rivista Psychosomatic Medicine ha portato un altro dato questa volta confortante: il sistema immunitario torna rapidamente a svolgere bene i suoi compiti non appena il disoccupato trova un nuovo lavoro.

Dunque le condizioni psicologiche di ciascuno di noi producono influenze formidabili sulla nostra salute, ma i risultati della ricerca di San Francisco ci offrono la chiave di volta: è importante non farsi sopraffare dalle emozioni ed attivarsi razionalmente nella ricerca delle risorse personali ed esterne utili per fronteggiare e risolvere il problema, perché citando il celebre film di Alex Proyas: “Non può piovere per sempre”.

Dott.ssa Federica Letizia.