Disoccupazione record in Calabria

Creato il 05 marzo 2014 da Makinsud

Nei giorni scorsi sono stati resi noti da parte dell’Istat i nuovi dati sulla disoccupazione in Italia ed il quadro che viene fuori risulta essere realmente preoccupante: in Italia risultano quasi mezzo milione di occupati in meno nel 2013, 3,1 milioni di disoccupati in media d’anno, e il dato più allarmante riguarda la disoccupazione giovanile al Sud che supera il 50%. In Calabria si registra uno dei dati più drammatici con il 22% di disoccupati, ossia quasi una persona su quattro non ha un lavoro. Con il nuovo anno la situazione non è di certo migliorata e, a Gennaio, il tasso di disoccupazione risulta al 12,9% di media nazionale e quasi 3,3 milioni di persone alla ricerca di un lavoro, con un tasso di disoccupazione giovanile che arriva al 40%, con un dato che tocca il 51,6% nel Mezzogiorno e il 53,7% di disoccupazione per le giovani donne del Sud.

Dai dati sulla disoccupazione pubblicati dall’Istat emerge chiaramente come il Sud abbia i dati più alti d’Italia con un tasso di disoccupazione che supera il 20%, e che la Calabria sia la Regione dove la situazione è più preoccupante con il 22,2% di disoccupati. Subito a seguire, altre due Regioni Meridionali: la Campania al 21,5% e la Sicilia al 21%. Nel 2013 nella Regione Campania lavoravano il 39,8%, meno di 4 persone su 10 nella fascia d’età 15 – 64 anni, mentre il tasso di occupazione in Calabria risultava del 39% ed in Sicilia del 39,3%.

Per osservare dei dati migliori, a latitudini diverse, bisogna guardare al “profondo Nord” e, in particolare, al Trentino che presenta un tasso di disoccupazione al 5,5% e alla Lombardia con un tasso all’8,1%, ben al di sotto della media nazionale di disoccupati nel 2013, pari al 12,2%. Con l’anno nuovo la media nazionale è aumentata al 12,9%, divenendo il dato più alto dall’inizio delle serie storiche mensili (2004) e trimestrali (1977). Un record di cui avremmo fatto volentieri a meno.

Nel 2014 l’Italia cercherà – attraverso diverse riforme mirate a stimolare il mercato del lavoro – di uscire dalla crisi occupazionale in cui versa da troppo tempo: l’obiettivo prioritario è la creazione di nuovi posti di lavoro che possano ridurre il tasso di disoccupazione, che negli ultimi anni è cresciuto a dismisura a causa della perdita di circa un milione di posti di lavoro a causa della crisi, con 478.000 disoccupati in più nel 2013 rispetto all’anno precedente.

Il neo ministro del Lavoro Giuliano Poletti, conferma l’intenzione di stimolare l’occupazione attraverso il cosiddetto “Jobs Act” andando ad agire su diverse strade: “promuovere gli investimenti delle imprese, ridurre il cuneo fiscale, migliorare l’efficienza del mercato del lavoro, ridefinire il sistema degli ammortizzatori sociali e sviluppare le politiche attive per il lavoro: in sostanza far partire il Jobs Act. L’obiettivo di creare lavoro non potrà essere perseguito stabilmente se non a partire da politiche che sostengano la crescita”.

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