La legge n.3 del 16 gennaio 2003 nel bene o nel male ha cambiato la vita di tutti: il divieto di fumare nei locali pubblici ha portato indubbiamente ad una svolta epocale.
Diciamocelo sinceramente: tornare da ballare e non essere costretti a lavarsi i capelli con la candeggina non ha prezzo! Per non parlare del fatto che in discoteca l'atmosfera fumo di Londra, mista alle luci basse, la musica alta ed altre distrazioni varie ed eventuali, non favoriva certo delle valutazioni attendibili ed oggettive dei possibili "obiettivi sensibili".E non dimentichiamo gli innumerevoli vantaggi economici portati all'industria delle stufe-fugo-scalda-testa che altrimenti non avrebbero avuto mercato!!!
Ma passato il primo breve periodo di entusiasmo per poter scegliere il profumo e non essere più costretta ad indossare ogni venerdì sera il solito eau di posacenere, ho cominciato a notare che questi vantaggi si portavano dietro una serie di svantaggi non certo di poco conto.Sì, è vero, nei locali non c'è più puzza di altoforno ma si è aperta la strada a tutta un'altra serie di odori molto meno gradevoli. Non avete mai pensato che l'odore di fumo avesse un ruolo ben preciso nel ciclo della vita??? A nessuno è mai venuto in mente che potesse servire a coprire tutto un campionario di odori poco gradevoli che francamente preferivo non sentire!
Se alla crociata anti-tabagisti dell'ex Ministro Sirchia si aggiunge la ribalta del tessuto sintetico, fortemente caldeggiata dai colossi del pronto moda che ci hanno gentilmente donato un mondo pieno di poliestere, il quadro è chiaro!Ma io mi chiedo, santa ragazza mia, ti ha mai sfiorato il pensiero che quell'abitino tanto carino di H&M in 100% materiale infiammabile non ti faccia certo profumare di fiori di campo???Altro che altolà, adesso al sudore gli stendiamo pure il tappeto rosso!
A questo punto vi chiederete come si possa superare questa impasse senza essere costretti a indossare maschere antigas o sfidare il record mondiale di apnea?Dall'alto della mia esperienza di assidua frequentatrice di locali e Fabbriche del Sudore varie, una soluzione che non faccia insorgere né i salutisti, né i promotori del poliestere ce l'avrei: aziende produttrici di deodoranti perché non fate un po' di sampling dove (e quando) il vostro target ne ha più bisogno? Distribuzione di spray, roll-on o stick che siano, in discoteca: ne trarremmo vantaggio tutti!
Certo che l'essere diversamente occupata mi ha trasformata in una fucina di idee geniali...