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Distacchi dell’Aem e famiglie senz’acqua, luce e gas. Enrico Ferrari parla di medie statistiche: il Comitato acqua pubblica risponde che “i cittadini sono esseri umani, non numeri!”

Creato il 13 dicembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Come spesso capita, doveva prima esplodere l’emergenza (in questo caso per i distacchi di acqua, luce e gas) e dovevano arrivare numerosi gli appelli dei cittadini per far intervenire l’azienda (AEM) in merito al problema. Ma, sinceramente, l’intervento del direttore AEM Enrico Ferrari riportato oggi sul quotidiano La Provincia, ci sembra non solo imbarazzante, bensì totalmente irrispettoso della dignità dei cittadini cremonesi. Ci teniamo a ricordare al Sig Ferrari che i cittadini sono esseri umani, non numeri! Affermare che facendo un calcolo “nel complesso” risulta che “la quota di utenze staccate è irrisoria rispetto al monte clienti” non tranquillizza proprio nessuno, anzi, ci preoccupa assai! Vuol dire forse che i cittadini indigenti sono clienti debitori da sbattere al freddo e chi ce la fa può stare tranquillo, tanto gli altri rappresentano solo un margine di errore trascurabile? Siamo arrivati a questo punto?

Ma come è possibile che il direttore di un’azienda che fornisce servizi fondamentali ai cittadini, e che viene pagato da noi tutti a suon di bollette, faccia affermazioni del tipo: “al di là di un approfondimento sul reale bisogno che non mi permetto nemmeno di iniziare”. Ma stiamo scherzando? Ma in che mani sono finiti i nostri DIRITTI? Come facciamo a definirci una società civile se, a fronte dei sacrifici che ci vengono richiesti (tagli, licenziamenti, precarietà), la risposta di chi amministra beni primari e fondamentali come acqua, luce e gas è quella del Sig. Ferrari?

Il vero problema, caro Sig. Ferrari, è che il significato della parola efficienza per una SPA come AEM non è lo stesso di una azienda pubblica, né tanto meno quello che si immaginano i cittadini quando vanno a pagare le bollette. I vostri obbiettivi sono chiari: fare cassa il più possibile per ingrassare i dividendi degli azionisti, scaricando i “costi” (e cioè cittadini che non riescono più a pagare) sui servizi sociali del Comune. Questa è la realtà. Ma è davvero questo che i cittadini vogliono? O vogliono un’azienda di servizi che garantisca un vero servizio pubblico, a un costo accessibile a tutti, promuovendo il risparmio della risorsa e riducendo gli sprechi, rimanendo sempre nel rispetto dei diritti del cittadino che, anche in periodi di crisi profonda come quello attuale, deve poter soddisfare le sue più elementari esigenze di vita?

Le sue dichiarazioni ci fanno propendere per la prima ipotesi! 

acquacomelaria

Come comitato acqua pubblica del territorio cremonese chiediamo che il Sindaco e la Giunta comunale prendano provvedimenti sul problema dei distacchi delle utenze a Cremona: in una città che voglia ancora dirsi civile, e in un inverno gelido come questo, non si possono lasciare decine di cittadini al freddo senza acqua, gas e luce.

I nostri amministratori non possono più evitare di affrontare i problemi gravi dettati dalla crisi, per questo il Comitato acqua auspica che nell’immediato venga organizzato un piano di emergenza per i distacchi.

Nel frattempo, continueremo a lavorare affinché si affronti di petto il problema della gestione dei servizi fondamentali al cittadino qui a Cremona (acqua in primis), mettendo sul tavolo ruoli e responsabilità delle aziende che gestiscono e dovranno gestire tali servizi in futuro, nel rispetto dei diritti di tutti, sanciti dalla nostra Costituzione.


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