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Distorsioni e politica: la parabola di tim renner, produttore dei rammstein

Creato il 05 marzo 2014 da Postpopuli @PostPopuli
 

di Giacomo Parretti

È una notizia girata continuamente sul web nell’ultima settimana: Tim Renner, produttore dei Rammstein, è stato nominato Segretario agli affari culturali di Berlino.

tim renner 315x170 DISTORSIONI E POLITICA: LA PARABOLA DI TIM RENNER, PRODUTTORE DEI RAMMSTEIN

Tim Renner – da http://images.wired.it

I Rammstein sono un gruppo fondato nel 1993 proprio nella città del “Muro“: le loro composizioni sono del genere metal, e il nome deriva da quello di una base aerea tedesca (Ramstein) in cui vi fu un incidente, un “Rammen” appunto.

La notizia, e le successive riflessioni, riguardano non tanto la band quanto il suo produttore, colui che per primo ci scommise, portandoli al successo.

Il suo nuovo ruolo era precedentemente ricoperto da André Schmitz, che è stato recentemente rimosso dall’incarico dopo esser stato coinvolto in uno scandalo fiscale. Ed ecco che Renner, personaggio noto in ambito musicalea da circa 20 anni, che è stato anche Amministratore Delegato della Universal Music Germania, diviene il primo produttore a ricoprire quel ruolo.

Dato anche il suo passato, che oltre alla Universal  lo ha visto protagonista anche della nascita di Motor Entertainment, Tim Renner possiede un’ottima cultura economica e sociale, nonché commerciale, oltre alle conoscenze in ambito musicale: ecco che il connubio tra metal e politica diviene reale, diventa storia.

Il mio genere di base è il rock, e le distorsioni di suoni fanno si che mi senta comunque vicino al “metallo“, e ovviamente non potrei poter dire lo stesso di “tanghi, walzerini, e sanremi vari” (non me ne voglia mio zio). E’ assolutamente bello sapere che la parola cultura è stata associata ad un produttore della discografia metal in un ruolo di rilievo. E’ una sorta di consacrazione, una sorta di ammissione del tipo: “Si, anche loro sono acculturati, e il più delle volte meglio di tanti“.

Il metal, così come il rock, ha da sempre cantato verità assolute, sentimenti veri, denigrando sempre le ingiustizie sociali. Difficilmente in questi due generi si trovano frasi di circostanza e luoghi comuni, e infatti politicamente sono sempre stati considerati “scomodi“.

È una nuova era, quindi in alto le corna e congratulazioni a Tim Renner: che sia l’inizio di un un modo diverso di approfondire la cultura, e di ampliarla. Perché l’Europa ne ha bisogno.


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