Distrazioni creative e intuizione

Creato il 28 maggio 2013 da Trame In Divenire @trameindivenire

Capita anche a me, fisso, quotidianamente. Che di gesti abitudinari, consueti e ripetitivi, ne faccio tanti. Per esempio al mattino, tra la colazione, il bagno e la passeggiata con i cani. O quando vado in auto da una provincia all'altra. A sera, quando mi annullo tra la tastiera e il desk. E ancora, quando lo sguardo e la mente si perdono nella campagna, mentre osservo i suoi riflessi al mutare di giorno in giorno. A volte basta un caffè, una sigaretta, ahimè.

Ogni ora della giornata è scandita da ritualità. Si potrebbe parlare addirittura di un complesso cerimoniale, una liturgia. In ogni caso, è proprio in questi momenti che ho le migliori intuizioni. Quando fai qualcosa senza la necessità di pensare. Ci pensa il sé automatico, come il pilota.

Voi direte che, conoscendomi (per chi mi conosce di persona e per chi mi legge), si vede lontano un miglio che queste mie intuizioni non sono poi tanto così speciali. E forse non sbagliereste. Ma per un non talentuoso come me, e come me ce n'è tanti, questa è una gran fortuna. Un punto di partenza e un piccolo passo in avanti. E questo per affermare quanto importante, e talvolta sacra, sia la ritualità dei gesti quotidiani, soprattutto quando sono contraddistinti dalla bellezza.

E così, con la ritualità la mente è come se non avesse più bisogno di elaborare e proiettare alcunché. Quello che fai, lo fai spontaneamente, grazie a processi mentali già acquisiti. E mentre sei intento a compiere l'atto rituale, proprio allora, nel massimo dell'astrazione, affiorano alla mente le intuizioni. Il risultato è quello della visione. Si apre, in uno spazio imprecisato della coscienza/consapevolezza, il varco della chiara visione del "senso" ,che affiora, come un lampo che perdura più del lampo, fino a che improvvisamente ti sfugge via, che nemmeno te l'aspetti, tanto è chiaro e presente, come se potessi afferrarlo. Eppure svanisce, come tutto, prima o poi, in questo mondo.

E' l'arte, ed è con l'arte, che l'umanità riesce a fermare l'istante, nel tentativo di renderlo perdurante, come fosse l'eterno perdurare. E' l'arte a rendere possibile ogni manifestazione del "lampo", la rappresentazione della "visione" , fino alla creazione. Ché, questa visione è quell'infinitesima essenza che ci rende liberi, felici, ricchi.

A proposito di intuizioni e di astrazione di sé, Annamaria Testa, su Internazionale ha pubblicato un articolo in cui parla di Distrazioni creative qui .