Dittico poetico sull’immigrazione delle poetesse Lucia Bonanni e Francesca Luzzio
Creato il 13 dicembre 2015 da Lorenzo127
“Al piccolo Aylan sulla spiaggia…” di Lucia Bonanni e “Mare innocente” di Francesca Luzzio (dittico poetico a due voci, proposto da Emanuele Marcuccio)
“Creiamo dittici poetici a due voci, qualora individuassimo corrispondenze sonore, emozionali, di significanti in un’altra poesia dal tema simile, affinità elettive, oltre le distanze e il tempo, e così proporlo all’amico/a poeta o poetessa. Sì, infrangiamo questo cliché letterario sulla solitudine del poeta, come ho già fatto tante volte io creandone più di sessanta e due Antologie.”
“In un dittico a due voci il poeta si apre al prossimo, anch’egli poeta, scegliendo che ai suoi versi facciano eco quelli di un altro poeta che trova in qualche modo affine, in cui individua corrispondenze sonore o emozionali, affinità elettive, corrispondenze di significanti.”
Emanuele Marcuccio
AL PICCOLO AYLAN SULLA SPIAGGIA…
POESIA DI LUCIA BONANNI
Non posso più cantare.
Non voglio più cantare.
Non ha più corde la mia cetra.
Deserta l’ho lasciata
ai piedi di un cedro desolato
dove tra i rami non più vivi
ragnatele
si disegnano di polvere nera
e cellulosa infume sgoccia
da coni esplosivi e aghi
che hanno perso colore.
Assolata spoglia sabbiosa
spesso interrotta
la tua Terra, esile sguardo,
in un attimo rapito
dalle ruote dentate delle acque.
Forse in quel momento
credevi
di sognare.
Forse pensavi
di tornare
nel cavo della nicchia
che ti accolse implume
e come le rondini di mare
forse speravi
di migrare
verso paesi innocenti e finalmente nuovi.
Invece quel lido
dalle spume di salnitro
è stato la tua bara di silenzio.
Tu che di indaco e fuoco vestivi
le forme del cuore
anche per te di breve
tempo, flebile voce, che tra ghirlande
di dura luce
sei tornata a tacere
presso i tetti sconnessi di Kobanê.
18 settembre 2015
MARE INNOCENTE
POESIA DI FRANCESCA LUZZIO
Sento il fuoco
che fa palpitare le mie vene,
né si spegne con le tue parole.
Mi distendo sulla battigia
e cerco di non pensare,
ma ecco improvvise, danzanti
e frementi tante ombre
sulle creste delle onde
che nel frangersi tremanti,
lente sussurrano nomi e…
…dicono parole:
– Il mare con la sua coperta azzurra
mi trattiene… –
-Mare, mare, dillo tu a mia…
madre che non vede!-
-L’acqua mi soffocava,
non volevo morire…
ed ora i pesci mi stanno a mangiare!-
-Destino infame, destino infame! Non ho ieri, non ho domani.-
Ed io tappo le mie orecchie per non sentire
e, mentre tu mi chiami, si spegne tragica
la visione.
Ti abbraccio malinconica e confusa,
mentre il mare sereno e azzurro
mostra innocente calma,
indifferente anche
al singhiozzante gracchiare
di bianchi gabbiani.
primavera 2015