Divagazioni e punti di vista

Creato il 10 novembre 2012 da Narratore @Narratore74

Come sapete, mi piace parlare di libri, o perlomeno di tutto quello che ruota attorno alla scrittura, alla lettura e così via. Ma a volte, evidentemente dipende da come mi sveglio il mattino, non posso fare a meno di cambiare rotta e dirigermi verso lidi più… come dire? Sociali…
Che poco ci azzeccano con il resto, lo so ...
Però è vero anche che, a volte, fa bene parlare di argomenti un po’ più seri. Solo a volte, che altrimenti il fegato ci fa male e rischiamo una gastrite…
Lo spunto, stavolta, mi è arrivato da un titolo di giornale, che faceva più o meno così:
Lite fra quindicenni, appare un coltello

Che se davvero vogliamo dirlo, non è proprio una novità di questi tempi. Vero? Ed è proprio questo il punto. Visto che come notizia non è certo delle più scabrose, fa comunque il suo effetto. Pensare che io, a quindici anni, mi divertivo a scalare alberi e organizzare le mie prime campagne a D&D, fa un certo effetto. E non perché ne sia troppo sconvolto, la realtà ce l'abbiamo sotto agli occhi tutti quanti. Tutti i giorni. Però stavolta ho fatto una riflessione diversa. Più profonda, se volete. E molto più pessimistica…
Mi sono immaginato la storia degli ultimi… cento anni? Ma sì, facciamo un secolo di storia. Cosa abbiamo? Epoche, fatte ognuna del loro contesto che ormai tutti abbiamo imparato a conoscere. Che poi, non serve andare troppo indietro… Negli anni sessanta c'erano i figli dei fiori, i capelloni, che tutti guardavano male ma che, a loro malgrado, hanno dovuto infine accettare. Fino a quando non si sono estinti da soli (per modo di dire, eh…) Poi gli anni settanta e gli ottanta, la generazione dei paninari e così via. Insomma, tutto questo per dire che ora, la generazione che abbiamo davanti, è quella dei minorenni frustrati, violenti, che si danno all'alcol e a gesti assurdi e inconcepibili.
Almeno per la maggior parte di noi…

E quello a cui sono arrivato è che non ci possiamo fare nulla. Sì, bisogna provarci e lo si fa, nel bene e nel male, ma ho il sospetto che servirà a poco. O a niente. E non perché non si faccia abbastanza. Il problema è che ogni generazione deve fare il proprio percorso, seguire quel cammino che si è creata e vedere dove la porta. E poi capire, imparare e andare avanti.
Lo so, fa schifo detta così, ma vi sentireste di smentirla? Davvero non pensate che siamo all'imbocco di qualcosa di nuovo? Non ho detto che sarà piacevole, ci mancherebbe, sto solo dicendo che oggi, per la prima volta, ho la quasi certezza che per quanto si cerchi di arginare questo fenomeno difficilmente ci si potrà riuscire.
E così i ragazzini andranno in giro con i coltelli. E si picchieranno. E si drogheranno. E si ubriacheranno. E stupreranno...
E ho il sospetto che non potremo farci nulla…
Devo però aggiungere che, in una certa miusura, tutti noi siamo colpevoli di questo. Perché una generazione è figlia di quella precedente, nasce dalle ceneri di chi li ha preceduti, e quindi si basa su quegli stessi errori fatti da chi è passato prima. Quindi sì, anche io mi sento colpevole. E vi garantisco che mi fa un male cane ammetterlo…
Perché avremmo potuto fare di più. O fare meglio… Almeno credo… Non voglio pensare che sia come un tumore, che nasce senza un motivo e divora tutto quello che incontra. Non voglio credere che un ragazzino di quindici anni si diverta ad accoltellare un coetaneo solo perché… chissà perché poi. Voglio credere di avere una colpa in questo, perché altrimenti non avrebbe senso. E sappiate che dire questo, per me, è una cosa dannatamente difficile.
Io credo nella diplomazia, nel rispetto. Non faccio del male per non subirne. Insomma, molto zen, se volete.

Qualche giorno fa, su un blog di un amico, ho letto qualcosa che aveva a che fare con la comprensione… E sapete che c'è? Che sto iniziando a credere che sia vero, che ormai la comprensione non esista più. Siamo un'orda di egoisti, che non potevano fare altro che procreare una costola di quest'egoismo, che ora vive e prospera senza più l'aiuto dei propri genitori.
Anche se la speranza è sempre quella di un roseo futuro… Anche se ovunque si sente parlare di misure precauzionali… Di prevenzione… Di rigore e educazione…

E sapete che c'è? Faccio sempre più fatica a crederci…
Ma chissà, forse è solo oggi che mi sento così, forse domani andrà meglio o forse no... O forse sono io che sto invecchiando e non riesco più a vedere tutte le lucine colorate che vedevo un tempo...
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PS: questo articolo non vuole essere ne un attacco ne una dichiarazione di guerra. Si tratta di uno sfogo personale, quindi se vi siete sentiti offesi mi dispiace e vi chiedo scusa. Ma per oggi non cambio di certo idea...

PPS: oggi non so se riuscirò a rispondere ai vostri commenti, ma appena rientrerò faro il possibile per dare a tutti una giusta risposta.

Grazie.

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