diventare grandi

Da Goldberry
E' successo talmente di colpo che quasi quasi neanche me ne sono accorta, il mio ometto, il mio piccolo Vichingo, quel fagotto ricciolo di 18 mesi si è trasformato in un ometto.
Fino a ieri si muoveva scoordinato in un universo in cui solo lui era signore e padrone, si beava nella sua ignoranze, non ascoltava regole e divieti, parlare con lui era snervante e inutile come cercare di spiegare a una cipolla si sminuzzarsi da sola.
Capita che invece ti accorgi che un giorno puoi passeggiare con lui mano nella mano e ti segue quel tanto che ti puoi permettere di fare quei 20 metri che separano il parcheggio dal parco senza estrarre il passeggino dal bagagliaio.
Ti accorgi che quando gli dici: "passami quel dado" lo fa;
Ti accorgi che lancia la palla agli altri bambini e aspetta che questi gliela ripassino;
Ti accorgi insomma che non è più così piccolo.
Credevo di essere pronta, che il fatto di esserci gia passata una volta con la Tiranna mi rendesse immune, ma mi ritrovo invece affascinata da quanti passi in avanti possa fare un bambino in 18 mesi di vita.
Ero ormai abituata a vederlo correre, arrampicarsi e cadere, mangiare da solo e giocare nell'acqua senza la minima paura, ma non ero pronta a comunicare davvero con lui.
Lo guardo con un orgoglio che solo negli occhi di una mamma si può vedere, ogni suo traguardo è un mio traguardo.
Il Vichingo e la Tiranna sono stati programmati per giocare insieme ed annullarsi a vicenda, piano piano stiamo raggiungendo questo risultato!!!  Evviva!!!!

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