Diventare scrittori
Creato il 25 gennaio 2012 da Narratore
@Narratore74
Questo manuale di
scrittura fu il primo che acquistai, all'incirca quattro anni fa. Lo trovai in
libreria, nascosto fra volumi enormi. Lui, piccolo piccolo, sembrava un
orfanello sperduto, costretto a rimanere nell'ombra di titoli altisonanti e
costole colorate e accattivanti.
Lo presi in mano,
iniziai a sfogliarlo, più per curiosità che altro. All'epoca il concetto di
scrittura era appena abbozzato nella mia mente e ancora non sapevo bene come
affrontare quel mondo così nuovo e al tempo stesso familiare. Certo, leggo
tanto e lo faccio da sempre, ma lo scrivere era sempre stato lontano dai miei
pensieri, colpa una sorta di paura che sembrava dirmi" cosa credi di fare?
Non sarai mai uno scrittore!".
Beh, mi basto
leggere l'indice per convincermi e lo acquistai.
Lo lessi in un
pomeriggio, divorando le pagine una dopo l'altra e cercando di mettere in
pratica i suoi consigli come meglio potevo. Fu il periodo in cui tutte le porte
si aprirono e la paura venne lavata via dalla consapevolezza che, anche se non
fossi mai diventato famoso grazie a quello che avrei scritto, nulla mi avrebbe
potuto impedire di provarci e divertirmi lo stesso.
Diventare scrittori,
scritto da Dorothea Brande, scoprì in seguito che era stato pubblicato per la
prima volta nel 1932. potete quindi capire quanto fosse ampio il mio stupore di
fronte a quella scoperta. I temi, il tono con cui vengono trattati, sono attualissimi
e, penso proprio di non sbagliarmi, lo saranno per molto tempo ancora. Questo
libro non si prefigge lo scopo d'insegnarvi a scrivere; come dice la stessa
Brande nelle prime pagine, "non sto qui per dirvi se avete talento o
no". Quello che cerca di fare è stimolare la voglia di scrivere,
insegnando come creare un proprio metodo e come affrontarlo ogni giorno, nel
tentativo di fare della scrittura una cosa giornaliera, non un peso da portare
avanti per forza.
Certo, durante la
lettura non mancano i consigli a come affrontare le parti principali di un
testo. Come scrivere un finale, un incipit, cosa fare quando la storia pare
traballante o quando invece si vorrebbe scrivere troppo.
Un piccolo manuale
che però mi ha insegnato tanto, lo ammetto.
Da un po’ non guardo
più questo genere di libri. Forse non ne sento il bisogno, visto che credo che
il vero insegnamento derivi dall'esperienza, ma questo rimane in vista nella
mia libreria e ogni tanto lo prendo ancora in mano. Lo sfoglio, senza leggere
nulla in particolare, immergendomi nei ricordi che fa riaffiorare.
So che in molti
denigrano questo genere di manuali, e per certi versi non mi sento di dare loro
torto. Io sono un cuoco e spesso non leggo libri di ricette, considerandoli
inutili e troppo vincolanti. Preferisco ragionare su una ricetta, elaborarla e
farla mia. Quindi è naturale che a chi scrive da tempo sembri una perdita di
tempo leggere un manuale.
Ma credetemi quando
dico che questo, nello specifico, mi ha aiutato parecchio, in un periodo in cui
la scelta fra scrivere e non farlo era davvero difficile.
Sperling &
Kupfer - ISBN 978882004431235I08 - 15,00 €
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