Divergent

Creato il 09 aprile 2014 da Jeanjacques

Più di una volta ho scritto che il vantaggio di avere una ragazza è quello di poter andare al cinema a vedere i cartoni animati senza che nessuno ti guardi male. Infatti se capita che il bigliettaio ti dia un'occhiata perché vai a vederti Frozen o Piovono polpette, puoi sempre fare un cenno verso la tua dolce metà, come a dire: "Guarda che s'ha da fa per accontentare la propria ragazza." La scusa però non vale per i film di supereroi, però, ma quelli oramai sono stati del tutto sdoganati da un manipolo di nerd che ha quarant'anni si fanno portare la colazione nel letto dalla mamma. Ma comunque, per quanto uno possa essere fortunato ad avere una ragazza, deve sempre sapere che ci sarà un determinato giorno al quale non potrà sottrarsi: quello in cui lei vorrà andare a vedere un film. Quel giorno per me è arrivato proprio oggi con questo Divergent, film che mi ispirava pochissimi e, anzi, mi sembrava dare l'avvio a una versione ancora più smarza di Hunger games - che a detta di molti hipster, a sua volta è la versione smarza di Battle Royale. Dalla mia comunque ho avuto il fatto che grazie a dei tramacci strani con le ricariche telefoniche della Vodafone la mia dolce metà si era premunita di avere due biglietti gratis per il cinema, quindi se non altro mi sono sottoposto a questa visione sì controvoglia, ma almeno gratuitamente.
Nell'oramai classico e abusatissimo futuro non troppo lontano l'umanità vive in pace dopo essere stata divisa in cinque fazioni: gli Eruditi, gli Abneganti, gli Intrepidi, i Candidi ed i Pacifici. Beatrice però è una Divergente, ovvero una ragazza che ha tutte le qualità dei cinque gruppi. Questa caratteristica non è ben vista perché impedisce di classificare una persona e di poterla controllare, quindi va tenuta segreta. Quando però è il momento di scegliere, la ragazza, che viene dal gruppo degli Abneganti, sceglierò di essere un Intrepida e...

Nell'informarmi circa questo film ho scoperto che il regista è Neil Burger, da me soprannominato come (Ham)Burger. Egli aveva solleticato qualche anno fa la mia curiosità con l'altamente imperfetto ma estremamente godibile The illusionist [per stare in tea, la versione smarza di The prestige], per poi perdersi irrimediabilmente con quel cagotto che è stato Limitless. No, seriamente, era come passare a fare un piatto di pastasciutta, comune ma onesto e gustoso, al cucinare merda. Ovvio quindi che questo film doveva essere un po' la prova del nove di questo mestierante, ma dubito che andrò mai ad approfondire il suo operato in futuro, perché proprio non mi sembra che il ragazzo abbia molto da dire. Prima di iniziare veramente a recensire il film però sottolineo che valuterò unicamente la versione su celluloide, perché i libri di quella gran gnocca di Veronica Roth non sapevo manco esistessero. Ma però conoscevo il suo bel faccino, quindi qualcosa non mi torna. Beh, resta il fatto però che su questo film non c'è molto da dire. Non avevo nessuna aspettativa quando sono entrato [aggratis, daje!] e quindi dalla mia non ho nessuna delusione. Perché nulla mi aspettavo e nulla mi è stato dato. Divergent è un film anonimo, una pellicola per ragazzini che come molti suoi similari fa perno su delle tematiche anche interessanti - in questo caso il classificare per poter comprendere e controllare meglio - che però non è in grado di approfondire. Lo scenario in cui i personaggi si muovono è appena abbozzato, le leggi che lo regolano sono abbastanza vaghe e tutti quei momenti che avrebbero potuto renderlo se non bello almeno interessante vengono smorzati con un pressapochismo davvero esagerato. E dire che sulla carta tutto funziona. La protagonista fa tutti quegli step necessari a farla maturare, ed essi si susseguono con una certa naturalezza, ma i vari snodi narrativi non si incastrano con sufficiente presa. E la colpa non va data solo a una sceneggiatura abbastanza bambinesca, ma a una regia davvero dilettantesca che non sa tirare fuori un'idea buona anche a morire. Com'è che Beatrice/Triss esce dalle prove mnemoniche sempre col medesimo trucco, rappresentato ogni volta col medesimo 'prestigio' visivo? Com'è che queste prove fanno perno sulla paura specifica del partecipante ma quelle di Triss sono spiegare poco o nulla [cioè, la tizia ha paura dei corvi e di farsi il bagno?]. Seriamente, Man of steel aveva delle sequenze di pure arte registica a confronto, e almeno lì quando ci si menava la cosa era abbastanza adrenalinica. E a chi la smena sull'incompetenza registica di Snyder, voglio sottolineare di come in Watchmen sia riuscito a imbastire uno scenario complesso e credibile senza usare quell'odiosissimo escamotage della voce fuori campo che a inizio film deve spiegare ogni singola cosa in pochissimo tempo. E vabbeh che lì dalla sua aveva l'aiuto delle vignette escogitate da un genio come Moore e non da una bella squinzia come la Roth, però questi trucchetti per bambini di sei anni li trovo davvero obbrobriosi. Specie se poi seguono due ore e venti - è un film eterno! - dove accadono mille cose in pochissimo tempo, e dove muoiono personaggi importanti senza che la cosa sembra intaccare l'animo di chi sta dietro la macchina da presa. E questo sia chiari, non rende un film brutto... ma inutile. Che è anche peggio, perché passa senza fare male.

Va bene che alla fine l'ho visto senza pagare, ma piange il cuore nel vedere come prodotti simili abbiano dalla loro budget ingenti e manco la capacità di essere auto ironici quanto basta.Voto: 


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