Divergent – La recensione

Creato il 07 aprile 2014 da Drkino

by Valerio Daloiso · 7 aprile 2014

Lotte di classe e cospirazioni politiche nella trasposizione cinematografica di una serie di fantascienza best seller…

E’ la moda del momento. Assieme ai cinecomics le nuova galline dalle uova d’oro sono diventate le versioni per il cinema di romanzi distopici con protagonisti giovani ragazzi. Dopo Hunger games, Ender’s game arriva anche Divergent, primo capitolo della trilogia di Veronica Roth. Siamo a Chicago in un futuro prossimo, il mondo in precedenza devastato da sanguinose guerre che hanno lasciato diverse tracce, ora ha trovato un suo equilibrio. Sono state istituite cinque fazioni: i candidi, i pacifici, gli eruditi, gli abneganti e gli intrepidi. Ogni individuo, alle soglie della maturità viene sottoposto ad un test attitudinale per capire la propria inclinazione e compiere la scelta su quale fazione appartenere. La scelta finale è comunque libera indipendentemente dalla propria indole, ma in caso di rigetto della fazione scelta, dopo il periodo di prova, si rischia di diventare un escluso, la classe sociale dei reietti. Beatrice Prior, giovane ragazza, al test attitudinale scoprirà di essere una divergente cioè senza un’inclinazione precisa e netta. Sceglierà di far parte degli intrepidi, i guerrieri coraggiosi incaricati di proteggere e difendere la società dalle minacce. Sarà una dura lotta per difendere la propria natura considerata un pericolo per l’equilibrio della società che già pare essere sull’orlo di una rivolta. Tanta carne al fuoco, per un ennesima serie che all’apparenza si presenta come blockbuster di intrattenimento, ma che nelle pieghe del racconto nasconde acute riflessioni sulla libertà di scelta, il potere e il libero arbitrio. Il racconto è dinamico e incalzante pur imbrigliato nelle classiche tappe da manuale: reclutamento, addestramento difficoltà all’integrazione e infine scoperta della propria identità. Neil Burger, dopo The Illusionist e Limitless, si conferma ottimo realizzatore di film commerciali dotati di cervello. Divergent non fa eccezione nella sua filmografia: è cinema di intrattenimento che non si vergogna di trattare argomenti importanti. Cultura pop che si unisce alla riflessione filosofica e politica. Strada già intrapresa dai “predecessori” sopra citati e che si è rilevata una strategia vincente. Divergent è un film stuzzicante, offre scenari molto interessanti che si spera verranno approfonditi nei possibili seguiti. Per il momento molto promettente.

SAGACE

Regia: Neil Burger – Cast: Shailene Woodley, Theo James, Kate Winslet, Tony Goldwyn, Ashley Judd – USA, 2014 – Durata: 139 min.

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