a volte penso ad uno sconosciuto che accede al mio pc, ancor peggio se cerca informazione.
oppure qualcuno che entra in casa mia e passeggia tra le mie cose, senza visita guidata.
non conoscendomi lo sconosciuto potrebbe erroneamente pensare che io sia disordinata.
così come impropriamente si pensa e si dice in giro. quanta insolenza al giorno d'oggi...
ricordo il mio ex inseguirmi per casa con tutti i tappi aperti e relativi barattoli recriminandomi l'incapacità di saper richiudere le cose. impazziva per questa cosa qui. non vinceva mai il mio placido sorriso contro le sue urla esasperate. non lo capiva quanto senso avesse non richiudere una cosa che da lì a poco avrei dovuto riaprire. ho cercato di spiegargliela quella cosa lì, che io sono diversamente ordinata. ma non credo abbia mai capito a fondo, e non per una questione di idioma. perchè il mondo non lo capisce. sono un'ordinata incompresa, una sregolata sistematica. non saprei, ma disordinata mi offende. le cose non sono altro che la proiezione di quello che ho nella testa, che disordinatamente, a fatica e con percorsi non lineari produce cose abbastanza sensate. è che nelle cose movimentate mi trovo più a mio agio, ma non c'è approssimazione nel mio caos. è che non so spiegarlo e così questa cosa viene diffusamente fraintesa.
a me l'ordine piace, ma non l'ordine conformistico. l'ordine personale che ciascuno riversa nel proprio mondo.
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