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“DIVI & ANTIDIVI: IL CINEMA DI PAOLO SORRENTINO” Volume a cura di Pierpaolo De Sanctis, Domenico Monetti, Luca Pallanch Edizioni (Laboratorio Gutenberg, 2010)

Creato il 02 dicembre 2010 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Sorrentino cover

Paolo Sorrentino: un nome, una garanzia. Classe 1970, da giovane autore di sceneggiature passa alla macchina da presa con L’uomo in più (2001), ma raggiunge il successo con Le conseguenze dell’amore (2004), L’amico di famiglia (2006) e Il Divo (2008). Mai scontato, mai eccessivo, misurato ma tagliente, distinto e popolare al tempo stesso. Un regista come ce ne sono pochi oggi (l’accostamento a Garrone è inevitabile), che descrive personaggi e situazioni della società e della politica italiana ai confini del credibile per chi è forestiero, ma tanto più noti e autentici per chi conosce l’Italia.

Proprio a lui, a Paolo Sorrentino, dunque, è dedicato, il bel volume fresco di stampa dal titolo “Divi e antidivi: il cinema di Paolo Sorrentino”, edito da Laboratorio Gutenberg (una promettente editrice romana con anni di esperienza alle spalle) per la collana Imago Mobilis (ideata da Fabio Sajeva) e curato da Pierpaolo De Sanctis, Domenico Monetti, Luca Pallanch (23,00 euro).

L’opera raccoglie numerosi saggi, oltre a quelli dei tre curatori ed alla prefazione di Mario Sesti, ospita infatti i contributi di F. Acitelli, F. Brocani, R. Curti, F. De Bernardinis, F. Del Grosso, G. Lucantonio, G. Marraffa, I. Moscati, F. Zanello.

Fra le interviste  che completano il volume, ricordiamo in particolare quella a Toni Servillo, attore-icona del cinema di Sorrentino, e la conversazione-intervista con l’autore stesso.

Scrive Mario Sesti a proposito di Sorrentino: “Rimane l’impressione di un talento che, a differenza dei suoi protagonisti, non punta con disperazione ad andare in rete senza riuscirvi, ma continua a fare dei palleggi con sorniona indolenza”.

Sarà per questo che i film di Sorrentino sono apprezzati dal pubblico e dalla critica, anche a livello internazionale, per la capacità di mettere tutti d’accordo. Sarà la presenza quasi costante di un attore come Servillo a denotarne  una certificazione di sicura riuscita, e saranno le storie, lucidamente attuali ma al tempo stesso fuori dal tempo.


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