Inviata sulla Terra per sgominare un gruppo di demoni, iniziò ad uccidere anche gli esseri umani. Per fermarla, Śhiva si distese fra i cadaveri; quando la dea si accorse che stava per calpestare il proprio marito, interruppe la sua furia. La distruzione, caratteristica che è considerata praticamente la funzione di kali. Secondo gli insegnamenti dell'induismo,la morte non implica il passaggio alla non esistenza, ma semplicemente una trasformazione e un passaggio a una nuova forma di vita. Pertanto ciò che viene distrutto fa si che gli esseri attraversino nuove fasi di esistenza : il distruttore è colui che crea nuovamente, ruolo che gli valse il nome di regina della Morte.
Kali è
il genere femminile della parola sanscrita kala che significa tempo ma anche nero. Per questo motivo il suo nome è stato più volte tradotto come Colei che è il tempo o colei che consuma il tempo o la Madre del tempo e infine colei che è nera. L'associazione al colore nero della dea è in contrasto con suo marito Shiva, il cui corpo è ricoperto di cenere biancaNonostante sia grossolanamente identificata come simbolo di oscurità e violenza, si tratta di una deità benefica e terrifica al tempo stesso, dotata di numerosi attributi dal profondo significato simbolico:
- la carnagione scura rimanda alla dissoluzione di ogni individualità;
- la nudità della dea rappresenta la caduta di ogni illusione.
- il laccio con cui prende le teste per mozzarle rappresenta la caducità di tutto ciò che esiste;
- le quattro braccia reggono strumenti di distruzione e purificazione.
La città di Calcutta deve il suo nome al termine Kalighat (i gradini di Kalì) che servono ai fedeli per scendere al Gange.
Tra i devoti di kali ci sono i Thug una setta tra mito o realtà, considerati ladri e assassini, il Guiness dei primati gli affibbia il record di più proliferi killer della storia con più di 2 milioni di omicidi, altri dicono che la loro leggenda deriva da agenzia di informazione inglese che voleva far passare il popolo Indiano come dedito a delinquenze di ogni sorta.
La storia però ricorda senza dubbio un thug di nome Bhram che nella sua vita uccise più di 900 persone.
Le loro barbarie li hanno resi famosi tanto che se ne parla nel "Giro del Mondo in 80 giorni", nei romanzi di Emilio Salgari - In un romanzo della serie di Sherlok Holmes - In televisione nella serie di Sandokan e al cinema nel famoso film di Spielberg " Indiana Jones e il tempio maledetto"
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