Proprio non capisco, spero che qualche uomo di chiesa (cattolica) legga questo post e mi illumini.
Chi ha stabilito la propedeuticità dei sacramenti cristiani?
Perché l’inghippo è tutto in questa obbligatorietà ordinata: nasco e ricevo il battesimo, successivamente posso prendere la Comunione e poi confermare la scelta tramite la Cresima. A me credente regolare, “superati” i primi tre sequenziali sacramenti, è consentito convolare a giuste nozze con il quarto step: ilmatrimonio. Infine (in tutti i sensi), riceverò l’unzione prima di passar a miglior vita.
L’ordine temporale stabilisce la giusta serie: non è possibile sposarsi se non si è cresimati ed aver precedentemente ricevuto il corpo di Cristo sempreché sia stato cancellato in primis il peccato originale.
Questa percorso unidirezionale – a senso unico – oggi genera situazioni anacronistiche: un bimbo non battezzato non riceverà mai nessun altro sacramento è una conseguenza logica delle regole sopra citate ma l’accanimento più spietato la Chiesa lo riserva ad un divorziato: lo sfortunato cristiano, già bastonato dal destino per le infelici scelte personali, non riceverà più la Comunione in tutta la sua esistenza e sarà bandito – per sempre – come testimone da ogni funzione religiosa ufficiale. Trattato come il peggiore degli infedeli, viene marchiato con la lettera scarlatta ed il suo volto censito tra i “wanted” negli archivi vaticani.
Al divorziato non è permesso nessun dietrofrónt: giunto alla quarta tappa dei sacramenti, non può né retrocedere né avanzare, il suo cammino verso Gesù Cristo si interrompe drasticamente.
Possibile che la Chiesa Cattolica non si adegui e pensi ad un “condono” religioso?
Il divorziato non è un colpevole al quale affibbiare l’ergastolo clericale, il perdono è il pilastro degli insegnamenti dei profeti e poi – numeri alla mano – l’esercito dei separati è davvero molto nutrito.
Magari, molti di loro, attendono solo un cenno di indulgenza per riprendere il giusto cammino dei sacramenti, come la parola di Gesù insegna.
MMo