Per chi ama disporre delle piante del proprio giardino
anche per creare composizioni floreali, la clematide fornisce prezioso materiale in ogni stagione. Dalla potatura, necessaria per alcune varietà, potete ricavare lunghe liane utili per realizzare la base di alcune ghirlande, i fiori sono il più eclatante e scontato soggetto delle decorazioni ma forse non avete mai pensato di utilizzarne i semi che in autunno assumono interessanti sembianze dall’aspetto piumoso.
E’ stato Massimo Mazzoni, amico vivaista specializzato in clematidi, a suggerirmi il loro uso per le composizioni autunnali. Ho unito i semi della Clematis vitalba che prepotente invade i boschi di tutta la nostra penisola alle infiorescenze appassite che virano al verde acido dell’Hydrangea arborescen ‘Annabelle’ per creare una ghirlanda che non teme il trascorrere del tempo in quanto fatta con elementi già parzialmente essiccati.
“Finito l’entusiasmo dei colori sgargianti, di solito viene lasciato alle spalle ogni sforzo che le clematidi nel loro percorso primaverile-estivo, hanno fatto per deliziarci. Non conviene perdere l’attenzione però, perché le sorprese non finiscono mai. L’Autunno e l’Inverno non sono da meno in quanto ad importanza. Gli occhi più attenti sapranno godere anche di quei momenti in cui le ricche fioriture saranno solo un ricordo. Caduti gli ultimi residui dei fiori, inizia il processo di maturazione dei semi. I semi delle clematidi sono acheni che una volta arrivati a maturazione, vengono dispersi nell’ambiente per opera del vento, un po’ come i soffioni classici del tarassaco. Spesso però rimangono sulla pianta e col passare del tempo quelle verdi chiome assumeranno colorazioni argentee dall’aspetto piumoso. Per questo, spesso e soprattutto nel caso della Clematis vitalba, si usa chiamarle “barbe di vecchio”. Adornano la pianta dall’Estate all’Inverno e prima che avvenga la dispersione, potrebbe saltar fuori l’idea di utilizzarli per delle composizioni.
La clematide non se ne avrà a male, e una volta recisi si potrà sfruttare la loro rotondità per riempire spazi vuoti. Lo stelo, più o meno lungo servirà a dare movimento alla composizione. Ed il loro colore, verde se la raccolta sarà precoce o grigiastro dai riflessi argentei talvolta dorati se verranno raccolti maturi, donerà quel tocco di importanza in più che non guasta mai. Insomma, potrebbero essere d’aiuto per qualsiasi occasione in cui l’abilità manuale riesca ad essere creativa.
Perché non farci un pensierino?”
Testo by me and Massimo Mazzoni.