Recupero una notizia pubblicata qualche giorno fa da un sito informativo armeno, che mi sembra rilevante nell’ambito del dibattito sulla questione curda che stiamo cercando di attivare su questo blog. Dice: ma che c’entrano gli armeni con Diyarbakır? C’entrano: perché la “capitale” del sud-est, oggi a schiacciante maggioranza curda, prima del 1915 era almeno per un terzo abitata da armeni e da assiro-caldei. Oggi ne rimangono pochissimi (ma immagino saranno molti quelli che, per salvarsi, si sono spacciati per curdi), il sindaco Osman Baydemir – che milita nel Bdp (Partito della democrazia e della pace) pro-curdo – ha incontrato discendenti degli armeni di Diyarbakır che oggi risiedono in Francia e li ha invitati a tornare per stabilirsi lì: perché ne hanno il diritto così come tutti gli altri, i curdi musulmani, gli assiro-caldei cristiani, gli yezidi (una religione composita, di origini pre-islamiche e zoroastriane). Non vuole la supremazia dei curdi su tutti gli altri, di una religione su tutte le altre: auspica una città nuovamente multiculturale e multiconfessionale. E molti armeni sono attesi per il 22 ottobre, in occasione della riapertura della chiesa di Surp Giragos di cui ho parlato prima dell’estate.