Sì, perché è così che si bullano sul loro manifesto, citando una recensione di un noto giornale che dice “la miglior band che ascolterete nel 2012″. Sarà vero?
Le mie orecchie martoriate da canzoni extra-loud (e non è solo una questione di volume, ma di spessore del suono che, nelle più recenti produzioni, è denso come il taleggio) e da musica pessima (sì perché voi leggete un articolo ogni tanto che vi parla di una bella canzone ma non sapete la quantità di schifo che mi devo scrutinare per arrivarci) hanno accolto con euforia incontenibile l’ascolto di questi Django Django (consigliatimi dal buon Totò e ora giuro che la smetto con le parentesi).
Il primo pezzo ascoltato è Waveform un gradevolissimo tormentone di elettro-retro analogica, ritmo world e armonie vocali. I Beta Band che incontrano i Talking Heads; a casa dei Grizzly Bear mentre loro sono in vacanza.
Esaurita l’ultima goccia del succo di questa canzone (tradotto: l’ho ascoltata per 3 giorni di fila ininterrottamente), nonché la pazienza di chi mi circonda, sono andato ad esplorare le altre canzoni che ho trovato su youtube visto che il sito dei Django Django è pessimo e non è facile trovare del loro materiale online.
Default è la canzone che è arrivata subito dopo. Forse anche la più famosa a giudicare dai remix esistenti. Il remix di Default by Walls è scaricabile gratis se fate il like sul loro facebook, ma è un po’ noioso. Una delle grandi forze di questo gruppo, se non la più grande, è la maestria nell’uso delle voci, creare melodie su metriche perfette e armonie alchemiche.
Terzo pezzo da me ascoltato, nell’ordine, è Wor, che allego in fondo giusto per non mettere un video ogni due righe. Attacco furibondo, tra il country, il rockabilly e l’esotico si asciuga all’improvviso lasciando in primo piano le voci ancora loro.
Capirete quindi a questo punto il livello di esaltazione di fronte a cotanta scoperta. Arrivano però le delusioni:
1 – Il concerto che c’è a Londra a fine mese è già tutto esaurito
2 – Un loro video live non è assolutamente all’altezza (il che mitiga delusione n.1)
3 – Il resto del disco è abbastanza piattino
Resta il fatto che i tre pezzi di cui ho parlato sono assolutamente fenomenali. Eccovi il video di Wor, se siete arrivati a leggere fino a qui ve lo meritate: