Dobbiamo fermarli! Il popolo di centrodestra si svegli o qui l’Italia scivola nel baratro

Creato il 17 marzo 2013 da Iljester

Siamo maggioranza nel paese. Siamo il popolo che ha a cuore l’integrità politica e l’indipendenza dell’Italia. Siamo il popolo che vuole un paese che valorizzi l’italianità. Siamo il popolo che non vuole svendere la cittadinanza al primo straniero che varca il confine. Siamo il popolo che non vuole cancellare la famiglia e crede che questa sia l’unione tra un uomo e una donna. Siamo il popolo che vuole tutelare le tradizioni e la cultura italiana. Siamo il popolo che crede nella libertà d’impresa ma non nel selvaggio capitalismo. Siamo il popolo che crede nel lavoro come realizzazione personale. Siamo il popolo che non vuole essere oppresso dalle tasse per mantenere una società parassita. Siamo il popolo che tutela la vita. Siamo il popolo che crede nella giustizia e non nel giustizialismo. Siamo il popolo che ha il sacro dovere di conservare e preservare il nostro “essere italiani”.

Dobbiamo svegliarci, e in fretta! La sinistra tra ieri e oggi, con un colpo di mano (e il voto di alcuni senatori del M5S), ha occupato le due più alte cariche dello Stato, dopo la presidenza della Repubblica. E lo ha fatto nonostante rappresenti solo 1/3 del popolo italiano votante. Questo dimostra l’arroganza e l’ipocrisia di una classe politica che si dice progressista e democratica solo a parole, mentre nei fatti dimostra tutto il contrario.

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Ora pensano già alla carica della presidenza della Repubblica. E non ci sarà storia. Perché dopo le tre prime votazioni che prevedono una maggioranza dei 2/3 per votare il Capo dello Stato, sarà sufficiente la maggioranza assoluta. E se ancora una volta al senato il PD avrà la stampella di qualche partito, ivi compreso il M5S, la sinistra, nonostante non sia (mai stata) maggioranza nel paese, porterà al Quirinale l’ennesimo presidente di sinistra, alla faccia della terzietà della carica e delle garanzie costituzionali che egli dovrebbe dare a tutto l’arco politico.

Un vero scempio, che si consumerà se noi, popolo di centrodestra, non ci svegliamo e iniziamo a far sentire la nostra voce con tutti i mezzi democratici e pacifici a nostra disposizione. Il rischio è che si scivoli in una plutocrazia rossa, imbevuta delle peggiori aberrazioni etiche, economiche e politiche che mai questa epoca, imbastarditasi con l’ideologia comunista, abbia potuto partorire.

E’ avvilente quanto sta avvenendo nel nostro paese in queste settimane. Nonostante l’Italia stia soffrendo le pene dell’inferno per i morsi della crisi economica, nonostante le famiglie italiane stiano patendo la fame, nonostante il nostro paese sia in piena decadenza etica e morale, la sinistra “non vincitrice” di queste ultime elezioni pensa che altre siano le priorità; priorità che nulla c’entrano con le famiglie italiane, i cittadini italiani e la crisi economica che piega gli uni e gli altri.

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Un vero peccato che quello che a parole si definisce “centrodestra politico”, non sia tuttora in grado di rappresentarci pienamente, vuoi perché è gravitante intorno a un partito che è tutto fuorché di destra, vuoi perché per la classe politica che lo esprime, prioritaria è la poltrona e non il benessere del popolo. Diversamente, non avrebbe permesso a Monti di sgovernare e non avrebbe permesso alla sinistra di “vincicchiare” e di prendersi poi le due cariche dello Stato.

A questo punto non ci resta che lanciare un appello a tutte le forze realmente moderate e di destra, per evitare il baratro conseguente alla consegna politica dell’Italia alla sinistra massimalista, ai finti moderati del PD, ai grandi potentati finanziari e ai grillini che a parole sono sempre conto ma che nei fatti stanno dimostrando di essere dalla parte della sinistra. Dobbiamo impedire che questo paese, con una cultura millenaria, diventi una sorta di porta girevole per stranieri. Dobbiamo impedire che la famiglia naturale venga cancellata o degradata. Dobbiamo impedire che la regola del nostro vivere sociale si riduca all’assistenzialismo, all’ipocrisia del politicamente corretto, alla libertà di parola condizionata all’appartenenza politica. Dobbiamo impedire che si riduca l’italianità al possesso di un passaporto e la Costituzione a un cumulo di norme e regole applicabili a seconda di chi le invochi.


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