Il sistema desmodromico, in pratica il controllo dell’apertura e chiusura delle valvole motore tramite bilancieri, con notevole incremento delle prestazioni e durata del motore, all’epoca i materiali per costruire le molle non erano molto resistenti e i motori si rompevano spesso. In ogni caso questo sistema è diventato il cuore pulsante delle moto Ducati, con il suo classico rombo.
La visita alla fabbrica oltre a essere istruttiva sulle varie fasi di montaggio, da la consapevolezza di un ambiente dove si creano moto di alto livello e di natura artigianale. Di fatti la Ducati non ha una vera e propria filiera dove l’operaio ha dei compiti ben precisi da ripete all’infinito. La creazione di una Ducati impiega tre uomini, il primo assembla il motore, il secondo la moto e il terzo ne fa il collaudo e le rifiniture. Il sistema usato è quello della responsabilità, ogni pezzo montato deve essere perfetto, responsabilizzando i lavoratori hanno ottenuto un risultato di qualità ottimo, l’errore in produzione è ridotto al 1%.
Il museo è ben curato e ripercorre tutta la storia Ducati, dal primo modello del Cucciolo fino all’ultima MotoGp. Un percorso nella storia dove di vede l’evoluzione delle moto, nate come biciclette con il motore e pian piano diventate veri e propri condensati di tecnologia a due ruote. Le curiosità son tante, ma bisogna visitarlo di persona per apprezzarle, io sinceramente sarei stato ore li dentro per cogliere dettagli di ogni singola moto.
Piccola chicca che fa pensare quanto il mondo dei media influenza la vita quotidiana. Quando vediamo sfrecciare in tv una Ducati Rossa in verità lei è arancione fluo. Tutto questo per un problema delle moderne tecnologie televisive che distorcono il colore rosso. Se lasciassero il colore originale Ducati vedremo moto fucsia.
Per chi fosse interessato alla visita deve contattare la Ducati direttamente per prenotarla.
Ringrazio il DOC Gorizia per la spendita giornata, ottima organizzazione e ottimo anche il pranzo.