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Doctor Who 8 – 14 Days – Waiting for a mad man in a blue box

Creato il 09 agosto 2014 da Nicola933
di Giulia Ferrari Doctor Who 8 – 14 Days – Waiting for a mad man in a blue box - 9 agosto 2014

waitingDi Giulia Ferrari.

Attenzione: L’articolo contiene anticipazioni sull’ottava stagione di Doctor Who per quanto riguarda i personaggi, ma non spoiler sulla trama.

Doctor Who tornerà su piccoli e grandi schermi il prossimo 23 agosto, l’attesa fra i fan è grande per diversi motivi: avremo un nuovo Dottore, interpretato da Peter Capaldi e parecchie avventure, fra cui la ricerca di Gallifrey, il suo pianeta natale, che sembra essere la prossima missione del nostro alieno preferito.

Capaldi è apparso per la prima volta (solo gli occhi) nello speciale per i cinquant’anni dello show. Doctor Who, in onda dal 23 novembre 1963, è infatti la serie di fantascienza più longeva della storia della tv e annovera fra i suoi fans più accaniti perfino la Regina d’Inghilterra, Elisabetta II. Sua maestà ha inoltre dichiarato di avere una predilezione per il Dottore di Christoper Eccleston.

Durante lo scorso speciale di Natale abbiamo visto la rigenerazione numero tredici (o la numero uno del nuovo ciclo? Il dibattito è ancora in corso), facendo quindi conoscenza col Dottore di Capaldi, e fra gli appassionati aumenta la trepidazione e soprattutto la voglia di vederne ancora.

La BBC ha rilasciato un trailer e varie clip in cui vediamo qualche

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scena della season première dell’ottava stagione di Doctor Who, intitolata Deep Breath. Questo Dottore sembra essere un ritorno alla serie classica, un uomo adulto, piuttosto brontolone, e con la battuta sempre pronta. Personalmente già lo adoro, come ho adorato tutti gli altri del resto.

Per come la vedo io, non ci sono tredici Dottori, ma un Dottore interpretato da tredici attori. Mi spiego meglio: il personaggio è sempre lo stesso e per questioni di comodità lo chiamiamo con dei numeri intendendo l’era di un attore piuttosto che di un altro. Secondo me il Dottore di Eccleston è lo stesso di Smith, semplicemente in stadi diversi della sua età e dunque del carattere.

Ogni attore ha interpretato il Dottore per come lo intendeva, ma alla fine il Dottore è uno, e io ho amato tutte le sue incarnazioni allo stesso modo e per motivi diversi. Ricordo di aver iniziato a seguire lo show fra l’era di Tennant e quella di Smith, adoravo Nine e la sua sassiness (stesso motivo per cui Donna è la mia companion preferita), così come ho adorato la passione e il tormento interiore di Ten e la fanciullezza di Eleven. In particolare di

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quest’ultimo ho apprezzato molto l’abilità di essere allo stesso tempo infantile e pieno di oscurità. Il Dottore è sempre stato pentito dei suoi crimini di guerra, di aver commesso un genocidio che ha spazzato via la sua gente, ma era l’unico modo di salvare l’universo dalla furia dei Signori del Tempo e dei Dalek.

Secondo alcuni il Dottore diventava progressivamente più giovane ad ogni rigenerazione quasi come un tentativo di ritorno all’età della spensieratezza e allo stesso tempo un’incapacità di accettare le sue azioni. Il Dottore cercava di dimenticare le sue responsabilità, le aveva seppellite dentro di sé e al centro del Tardis.
Ora però, che l’episodio del cinquantesimo anniversario ha cambiato le carte in tavola, il Dottore può tornare ad essere un adulto. Trovo questa teoria molto affascinante e mi aspetto dal Dottore in questa stagione che maturi, rimanendo però al centro di uno show per bambini.

Douglas Adams, autore della Guida Galattica per Autostoppisti e

Doctor Who: Series 8: Episode 1
sceneggiatore di alcuni episodi della serie classica di Doctor Who, ha detto: “Il segreto di Doctor Who è stato quello di creare una storia abbastanza semplice perché gli adulti potessero capirla e abbastanza complicata perché riuscisse a mantenere attiva l’attenzione dei bambini.”

Questo per me è fondamentale per spiegare e capire Doctor Who. Ricordarsi che è uno show per famiglie, che ha coinvolto generazioni di persone e che è ancora vivo e vegeto dopo cinquant’anni. Il suo successo clamoroso è dovuto proprio al fatto che sia rivolto a tutti, che qualsiasi persona possa vederlo, comprenderlo e appassionarvisi indipendentemente dall’istruzione, dall’età, dal genere o dal ceto sociale.

Conoscendo poi i trascorsi di Capaldi (The Thick Of It, Skins), fan di vecchia data di Doctor Who e credendo un pochino nel typecasting mi aspetto che sia davvero brontolone e che l’idea del precedente showrunner Russell T. Davies venga finalmente sviluppata, spiegandoci come lo stesso attore possa essere un antico romano in The Fires Of Pompeii e allo stesso tempo il Dottore.
Il nostro alieno preferito avrà inoltre un nuovo costume, che a quanto pare è stato ispirato dal periodo berlinese di David Bowie.
(In sostanza uno dei miei personaggi televisivi preferiti sarà vestito come il mio artista preferito di tutti i tempi, dire che sto impazzendo dall’hype è riduttivo.)

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Vi lascio con una dichiarazione dello showrunner Steven Moffat, showrunner dal 2010 di Doctor Who, una frase che racchiude perfettamente chi è per me il Dottore e perché è il mio (super)eroe preferito: “Quando questo eroe è stato creato non gli è stata fornita una pistola, ma un cacciavite, perché aggiustasse le cose. Non gli è stato dato un carro armato, una nave da guerra o un caccia x-wing, ma una cabina telefonica che riceve chiamate e richieste d’aiuto. Non gli è stato dato un superpotere, delle orecchie a punta o un’arma a raggi laser. Gli hanno dato un cuore in più. Questa è una cosa straordinaria; non verrà mai un momento in cui non avremo bisogno di un eroe come il Dottore.”


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