La premessa dell'episodio è una delle migliori degli ultimi anni: ci troviamo in un sottomarino sovietico nel 1983, nel bel mezzo della guerra fredda, la tensione è già altissima ed un Ice Warrior giace in un blocco di ghiaccio due porte più giù, pronto a risvegliarsi.
L'episodio in sé è molto buono: ottimi i tempi e la sceneggiatura brilla tra citazioni, omaggi e tributi.
Principalmente, mi viene da dire che mentre nell'episodio precedente "The Rings of Akhaten" ci si muoveva in una flusso di emozioni che andavano dal cheesy al funny, in questo "Cold War" lo spettro emozionale è nettamente più ampio: dal divertimento, alla paura, alla tenerezza, alla riflessione sociale e molto molto altro.
Veniamo ai dettagli...
Cosa mi è piaciuto di più - aka i punti bonus:- AMBIENTAZIONE: L'ho detto e lo ripeto, il sottomarino sovietico nell'83 è un'idea splendida. Un'iconografia e una memoria storica importante e un senso di claustrofobia pura e disturbante.
- GOT CROSSOVER: Tanti punti bonus quando ti rendi conto che i due ufficiali a battibeccare sono niente meno che Ser Davos Seaworth, cavaliere della cipolla, ed Edmure Tully, altresì detto la trota fessacchiotta. I feelings da crossover sono alle stelle e non possiamo fare a meno di citare frasi random da Asoiaf per tutto il resto dell'episodio.
Mark Gatiss è un maestro nel gestire Skaldak e soprattutto è davvero bravo a fornire un efficace background sugli Ice Warrior per chi, come me, ancora non ha avuto modo di recuperare tutto il Classic Who.
- CLARA: No, non sono impazzita. Continuo ad avere qualche problema con Clara ma trovo che in questo episodio il suo personaggio sia stato utilizzato in maniera abbastanza buona. Sostanzialmente ho apprezzato molto la gestione del primo approccio di Clara con la realtà di morte e distruzione.
Viaggiare con il Dottore non significa soltanto scorrazzare in giro per lo spazio ed il tempo a vedere cose "awesome". Qualche volta viaggiare con il Dottore è molto di più: è guardare negli occhi il male e sentire la sofferenza dei popoli, è lottare per salvare il mondo. "Saved the world then?" "That’s what we do" - DAVID WARNER: un grandissimo professor Boffin, davvero adorabile e divertentissimo.
- I RIFERIMENTI MUSICALI: Innanzitutto per gli appassionati qui si tratta di un bonus enorme dato il molteplice riferimento alla cultura musicale anni '80: da una parte abbiamo l'elettro-pop degli Ultravox, dall'altra i Duran Duran, simbolo ancora oggi del fanatismo pop da boyband e dei "fangirleggiamenti" più divertenti di sempre (scusatemi se... Sposerò Simon Le Bon!). Ma i riferimenti musicali diventano ancora più sconvolgenti se li mettiamo assieme ai non tanto velati riferimenti whovian.
LA BARBIE BIONDA CON LA GIACCHETTA ROSA!
HUNGRY LIKE THE (BAD) WOLF???
Dopo questo, vi saluto, che io sono morta un'altra volta...
Che il Moftiss sia con voi!!!