Documentary 2011 - Hubble

Creato il 10 maggio 2011 da Ludacri87






"Hubble" è un piccolo documentario sull'immensità fisica, spaziale e temporale. E' un compendio di immagini-overture di un universo fotografato dalla macchina (il telescopio) e ricostruito (attraverso un montaggio accurato) dall'uomo.




"Hubble" è un'operazione che non stenterei a definire "pedagogica". La destinazione non può che essere quella di uno strumento di lettura visivo dello spazio "senza limite" che ci circonda, ci avvolge e ci riduce ad un piccolo tassello di un universo, a sua volta, forse, microscopico sistema all'interno di altri sistemi a noi sconosciuti. Proprio la sua funzione descrittiva è predominante, mentre la narrazione, legata alla missione "eroica" (dove l'eroismo, almeno, viene del tutto svuotato rispetto agli standard hollywoodiani sorti nella guerra fredda) di riparazione di Hubble diventa un semplice corollario/pretesto, accompagnato dalla voce rigorosa di un Di Caprio intenso e per nulla "gigione" o "fuori tono". Per il resto, la componente cinematografica si appoggia completamente sullo splendore visivo delle immagini riprese dal telescopio e cadenzate attraverso una giustapposizione lineare e affascinante nella sua semplicità. "Hubble" è uno short-documentary, inferiore all'ora, destinato agli appassionati di astronomia e a chi vuole cogliere nella descrizione "naturale" intesa come "visione" della complessità un fondamento filosofico, che per molti versi, è anche di dispersione, di smarrimento nei confronti del "meravigliosamente grande" analizzato, però, con pura scientificità e senza avallare emozioni futili e banalizzanti. E' un'opera imponente per la qualità di realizzazione e le caratteristiche tecniche (con l'assenso della NASA), fredda e asettica come un documentario sulla scienza deve essere. Sottolineo che l'impatto sullo spettatore, forse, era accresciuto attraverso l'uso di un proiettore IMAX nelle sale cinematografiche adibite, che avrebbe aumentato (e non di poco), insieme al 3D, la percezione di chi guarda, con una risoluzione maggiore e l'unicità della situazione, atipica rispetto ad una visione standard, tramite homevideo o in sale non attrezzate.

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