Dodici libri (+ 6) in Siberia

Creato il 13 dicembre 2015 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

Il 25 novembre, esattamente un mese prima del Natale, i nostri gemelli eterozigoti di Grado Zero ci hanno “costretti” a prendere parte a questo giochino.
Si tratta di scegliere un libro a testa da portare in Siberia, precisamente in una cabane. I nostri gemelli l’hanno ribattezzata “baita”, e per comodità l’abbiamo fatto anche noi. Ormai è diventata una convenzione letteraria. Se fossimo editori potremmo già lanciare il genere baitasiberiana, ma purtroppo ci occupiamo solo di pseduo critica, quindi niente da fare.
Fatto sta che dopo una ventina di giorni abbiamo stabilito che sì, forse eravamo pronti a rispondere. Ecco a voi l’imperdibile lista.
1) Aniello Troiano: L’anno della lepre, di Arto Paasilinna. Perché è una bella lettura e offre la speranza di un’esistenza libera da artifici, più semplice, vera ed emozionante. E se posso anche Il Padrino: vorrei rileggerlo da una vita, ma non trovo mai il tempo per farlo.

2) Alberto Della Rossa: Cent’anni di solitudine, perché posso rileggerlo cinquanta volte e scoprire dettagli e metasignificati sempre nuovi.

3) Federica Leonardi: L’ultima spiaggia di Neville Shute, perché è un postapocalittico pieno di forza emotiva, di vita e disperazione. Ogni volta che lo leggo, ritrovo un indicibile affetto per la nostra specie. Nonostante tutto.

4) Simona Tassara: L’isola del tesoro di Robert Louis Stevenson perché è il più bel libro che abbia mai letto… e il bere e il diavolo liquideranno il resto!

5) Piergiorgio Vigliani: La famiglia Winshaw di Jonathan Coe…. direi che è adattissimo al contesto!

6) Annalisa de Stefano: Dieci piccoli indiani di Agatha Christie. Perché è un libro leggero ma di grande suspance, adatto ad un pomeriggio davanti a un camino (c’è il camino nella baita siberiana?) e di ambientazione affine alla location proposta!

7) Arianna Pasquazi: Il gioco dell’angelo, di Carlos Ruiz Zafon. Perché per leggerlo ha bisogno di tempo e di una situazione rilassante.

8) Chiara Listo: Tutta la saga di Harry Potter. Perchè una baita in Siberia può concedere la pazzia necessaria a rileggerla, ma questa volta tutta d’un fiato e senza interruzioni.

9) Mala Spina: Mari stregati di Tim Powers, perchè parla di pirati e Caraibi. Mi pare ottimo per cercare di immaginarsi un po’ di caldo e paesaggi esotici in tutto quel freddo cane.

10) Davide Zampatori: La luna è una severa maestra, di Robert Heinlein. Perché un sovversivo a tavola ci vuole sempre e se diverte è anche piacevole averlo intorno!

11) Samuel Giorgi: In Siberia ci porterei I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, perché in Siberia fa freddo, e non sempre si ha voglia di uscire a fare legna.



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