“Stefanoooo! Mi aiuti a preparare una torta?”
Silenzio. Sono convinta che ha percepito molto chiaramente la parola torta. E’stato il verbo “aiutare” a farlo scomparire dalla scena. Quando poi gli ho spiegato, semplicemente, che è una torta le cui dosi sono espresse in cucchiai e che inoltre bisognava spremere un’arancia, saltellando e girando su se stesso, mi ha risposto: “SIIII, mamma, ti aiuto!”. Pura, purissima convenienza. Ama i cucchiai, o meglio, tutto ciò che si fa con un cucchiaio, anche i gol. La mattina dobbiamo alzarci mezz’ora prima del previsto, perchè ha i suoi riti. Deve prepararsi lui la colazione e mettere lo zucchero nel mio caffè. Un piacevole incubo. Anche le nostre aranciate durano un’ora. Deve spremerle lui. Rispettare le sue inclinazioni, quelle di un bambino di tre anni e mezzo, oltre che un mio piacere, è un mio dovere.
Il 20 Novembre è la Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, come sensibilmente ricorda CLAUDIA nel suo brillante blog. In questo giorno si celebra l’anniversario dell’approvazione della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, avvenuta a New York nel 1989 e ratificata da quasi tutti gli Stati del mondo. Composta da 54 articoli, riportati qui nel sito dell’UNICEF, fondamentalmente stabilisce che i bambini hanno il diritto alla non discriminazione, hanno la priorità su tutto ciò che riguarda le iniziative della nostra società, hanno il diritto alla vita, alla sopravvivenza e sviluppo e inoltre hanno il diritto di essere ascoltati. Sono indifesi, dobbiamo prendercene cura, rispettarli e insegnare loro il rispetto. Sono il futuro della nostra specie.
Non è la prima volta che faccio partecipi i miei figli di un’avventura in cucina, chiudere gli occhi e quel che sarà sarà poi si pulisce. L’esperienza di condivisione è divertente, educativa e anche sorprendente. La partecipazione al contest di Claudia, Cucinando con i bambini:piccoli chef ai fornelli, diviene dunque il pretesto di ricordare, nel mio piccolissimo, a chi se l’è dimenticato o non lo ha mai saputo, che i bambini hanno dei diritti. Li abbiamo perfino firmati. Oltre ai diritti fondamentali, che in una società civile dovrebbero essere scontati, dovremmo riuscire a garantire a tutti i bambini del mondo ciò che quotidianamente cerchiamo di assicurare ai nostri figli, sentendoci un pò genitori di tutti i bambini. Il diritto di misurare le proprie forze…
…il diritto di esplorare, di girare intorno a nuovi luoghi ed argomenti…
…il diritto non solo all’alimentazione, ma ad un’alimentazione sana…
…il diritto di arricchire e “profumare” la propria esistenza…
…il diritto alla curiosità…
…e il diritto all’assaggio selvaggio!
Arriverà il momento in cui la nostra società avrà un’unica coscienza positiva, in cui tutto il mondo si darà da fare per risolvere i problemi agghiaccianti specchio di un’umanità feroce e crudele? O andremo avanti sempre così a caso? Solo una cosa mi è chiara: se la violenza agisce, l’indifferenza nega.
Con questa semplice, sofficissima e genuina torta mio figlio ha soddisfatto le sue piccole manie, appreso le basi della pasticceria, fatto un breve ripasso di aritmetica contando i cucchiai (mi ha anche corretto ad un certo punto!), ma soprattutto si è “divertito un mondo!”. E’ un dolce adattissimo ad esser preparato anche dai più piccoli, permettendo loro di eseguire la maggior parte dei passaggi in autonomia. La soddisfazione di mio figlio è stata così grande che ha deciso di mangiarlo anche senza la sua adorata cioccolata! E’stato un pasticcere impeccabile, attento e composto. Lo ringrazio e spero che un domani mi perdoni per aver pubblicato le sue foto.
Per una teglia di 20 cm di diametro:
- 3 uova a temperatura ambiente
- 12 cucchiai rasi di zucchero
- 8 cucchiai rasi di farina
- 4 cucchiai rasi di amido di mais o fecola
- 1 bustina di lievito per dolci
- 8 cucchiai di olio di semi di mais (la ricetta originale ne prevede 12, io con 8 mi sono trovata benissimo)
- meno di mezzo bicchiere di latte
- la scorza grattugiata di un’arancia
- il succo di metà arancia
- un pizzico di sale
Preparati gli ingredienti, imburrata e infarinata la teglia, preriscaldare il forno a 160° ventilato (o 170° statico).
Montare le uova con lo zucchero e un pizzico di sale, fino a quando saranno gonfie e spumose (in questo passaggio ammetto di aver aiutato mio figlio con uno sbattitore elettrico…). Aggiungere la farina, l’amido e il lievito, precedentemente mescolati insieme e setacciati, poco alla volta, delicatamente e con movimenti dal basso verso l’alto per non far sgonfiare il composto. Sempre con grazia e dolcezza aggiungere l’olio, il latte, il succo d’arancia e per ultima la scorza grattugiata. Versare il composto con leggiadria nella teglia, infornare a metà altezza e far cuocere per 40-45 minuti. Vietato aprire lo sportello, nemmeno per la prova stecchino! Se la superficie scurisse troppo, abbassare di pochissimo e gradualmente la temperatura. Quando i bordi si staccano dalla teglia il dolce è cotto. Spegnere e lasciar raffreddare in forno con lo sportello socchiuso.
La ricetta base è tratta dal libro “Torte per tutte le occasioni” di Maurizio Di Mario. Io ho aggiunto semplicemente l’arancia, ma ben si presta ad altre aggiunte di frutta fresca. E’ un dolce sorprendentemente soffice.
Con questa ricetta partecipo al contest “Cucinando con i bambini: piccoli chef ai fornelli” di Scorza d’Arancia:
Filed under: Torte dolci Tagged: 20 novembre, convenzione onu, cucchiai, cucinare con i bambini, diritti dei bambini, giornata mondiale dei diritti dell'infanzia, misurare con i cucchiai, ricetta di torte semplici, stati del mondo, torta, torta all'arancia