Dolce e Gabbana

Da Loredana V. @lorysmart

«Non abbiamo inventato mica noi la famiglia. L’ha resa icona la Sacra famiglia, ma non c’è religione, non c’è stato sociale che tenga: tu nasci e hai un padre e una madre. O almeno dovrebbe essere così, per questo non mi convincono quelli che io chiamo i figli della chimica, i bambini sintetici. Uteri in affitto, semi scelti da un catalogo. E poi vai a spiegare a questi bambini chi è la madre. Procreare deve essere un atto d’amore, oggi neanche gli psichiatri sono pronti ad affrontare gli effetti di queste sperimentazioni. Sono gay, non posso avere un figlio. Credo che non si possa avere tutto dalla vita, se non c’è vuol dire che non ci deve essere. È anche bello privarsi di qualcosa. La vita ha un suo percorso naturale, ci sono cose che non vanno modificate. E una di queste è la famiglia»
Domenico Dolce

Questa la lettera scritta dallo stilista Domenico Dolce, condivisa nel pensiero da Stefano Gabbana, che ha destato l’ira di Elton John e di altri artisti più o meno noti, sia omo che eterosessuali.

Dolce si è espresso in modo garbato, esponendo con calma le sue ragioni. Una persona che ha vissuto la propria sessualità con discrezione, senza rompere le scatole a nessuno e senza destare scalpore – regola che ora è poco rispettata anche dalle coppie etero – contrariamente a EJ che sembra sempre vestito per recarsi al gay pride. Una persona, insomma, che non pretende che la minoranza omosessuale egemonizzi l’intero universo con il suo modo di vivere e pensare.

Quel che è peggio è l’invito lanciato dal rocker inglese a non acquistare i capi che sforna la sartoria milanese (anche se lo stilista è siculo).

Un boicottaggio in vero stile angloamericano, solo che quando alcuni invitano le masse a non acquistare determinati prodotti perché dissentono dalla linea del boss, non si rendono conto che danneggiano anche i dipendenti dello stesso, i quali senza alcuna colpa, rischiano di finire disoccupati sulla strada.

Atteggiamento, quello di Elton John, appoggiato anche dalle leghe LGBT.

Concludendo:

D&G, coppia gay, viene additata come “omofoba” per il solo fatto di aver espresso il proprio pensiero sui figli e sulla famiglia. Per questo motivo i LGBT decretano il boicottaggio della coppia.

Per astratto, io che sono d’accordo con la coppia gay D&G, sarei omofoba pure io?

E per questo motivo che dovrei fare?

Andare di corsa a rifornirmi di capi di vestiario presso i negozi dei due stilisti per dimostrare loro la mia solidarietà?

Siamo arrivati alla follia pura.


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