L’azienda non è nuova ad inizative di questo genere. Fondata nel 2006 nel piano di depenalizzazione della coca avviato dal governo di Evo Morales produce anche infusioni, caramelle, unguenti, liquori e creme solari, tutto a base di foglie di coca. Quella del panettone è una novità ed è per questo che per il momento ne sono state prodotte solo cinquemila unità campione che vengono vendute nella regione di Cochabamba al prezzo di quattro dollari.
Per chi non lo sa, il panettone è diventato parte della tradizione natalizia in America Latina da ormai molto tempo. Introdotto dagli emigrati italiani, è consumato soprattutto in Perù, Venezuela ed Argentina (dove è stato ribattezzato pan dulce). Nelle regioni andine peruviane e boliviane è consuetudine accompagnarlo con cioccolata calda, a ragione delle fredde temperature che si registrano in questa stagione. Ai puristi, che già storcevano il naso di fronte alle tante imitazioni latinoamericane, il panettone a base di coca non è certamente piaciuto. Tutta l’operazione viene vista infatti come una forzatura culturale, con il solo fine di rendere plausibile l’uso della coca anche fuori da quello tradizionale delle popolazioni andine.