Dolore.

Creato il 22 novembre 2015 da Scurapina

Ieri, in una giornata grigia, con un’atmosfera quasi sospesa, ho partecipato ad una visita guidata al Cimitero Monumentale, un vero e proprio museo a cielo aperto, dove si alternano sculture di Lucio Fontana, a edicole costruite da famosi architetti come Gio Ponti o Ulisse Stacchini, cappelle in stile eclettico o liberty e piramidi che ricordano quella di Caio Cestio.

Tra le prime sepolture, proprio vicino all’entrata, mi ha affascinato la tomba Bistoletti, sormontata da una scultura in bronzo intitolata “La casa del sonno” creata nel 1928 da Adolfo Wildt, un grande artista, maestro di Fontana, a mio parere ingiustamente poco conosciuto.

La scultura rappresenta due giovanetti, dai corpi quasi filiformi, con il capo appoggiato su di un tavolo, come se stessero dormendo, avvolti in un velo funebre .

Il volto di uno dei giovani, rivolto verso l’osservatore, è atteggiato in un angosciante urlo, che ricorda un po’ il celeberrimo  ”grido” di Munch, nell’espressione del viso si legge un dolore disperato, cieco, chiuso, inconsolabile mentre le mani inerti raccontano inesorabilmente l’ineluttabilità della morte.

L’arte di Wildt è simbolica, evocativa, molto emozionante e penso  che valga la pena di conoscere meglio questo autore capace di esprimere, in modo così potente, il dolore assoluto.