A giovare del cambio dei criteri (a pagare non sarebbero più le singole aziende in base al fatturato ma gli operatori di rete tipo Raiway) sarebbero principalmente Mediaset e Rai che nel solo 2014 avrebbero un risparmio stimato in circa 40 milioni. L'ultimo cda dell'Agcom che ha trattato della questione si è spaccato: tre consiglieri erano favorevoli alla riforma, il presidente Angelo Marcello Cardani e un altro consigliere contrari. È presumibile che anche domani sulla questione non ci sia l'unanimità del consiglio.
Intanto, secondo quanto si apprende, il sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli, auspica che non si arrivi alla decisione di cambiare i criteri e che, perlomeno, si prenda tempo. Giacomelli, inoltre, non esclude un intervento legislativo già nel decreto in arrivo sul nuovo canone Rai. Potrebbe cioè essere quella l'occasione per inserire una norma anche sui canoni delle frequenze televisive, agendo eventualmente sui nuovi criteri decisi dall'Agcom.