TELEVISIONE
10,15 LA TV DEGLI AGRICOLTORI
Rubrica dedicata ai problemi dell'agricoltura, a cura di Renato Vertunni
11,00 SANTA MESSA
11,30 SGUARDI SUL MONDO
Rassegna di vita cattolica
pomeriggio sportivo
15,30 EUROVISIONE
Collegamento tra le reti televisive europee
ITALIA : Roma
RIUNIONE INTERNAZIONALE DI ATLETICA LEGGERA
Telecronista Paolo Rosi
17,30 JANE EYRE
dal romanzo di Charlotte Brontè
Traduzione e riduzione di Franca Cancogni
Sceneggiatura e regia di Anton Giulio Majano
Con Ilaria Occhini, Raf Vallone, Lydia Alfonsi, Wanda Capodaglio, Laura Carli, Carlo D'Angelo, Luigi Pavese, Ubaldo Lay, Nietta Zocchi, Alfredo Bianchini, Zoe Incrocci
(Replica)
18,40 NOTIZIE SPORTIVE
20,30 TELEGIORNALE
Direttore Massimo Rèndina
In studio Riccardo Paladini, Ugo Zatterin e Gianni Granzotto
20,50 CAROSELLO (Liebig - Pavesi - Macchine da cucire Singer - Veramon)
21,00 TELEMATCH
Programma di giuochi presentato da Enzo Tortora e Silvio Noto
Realizzazione di Piero Turchetti
22,05 CINESELEZIONE
Rivista settimanale di attualità e varietà realizzata in collaborazione tra:
La Settimana Incom - Film Giornale Universale - Mondo Libero
A cura della INCOM
Presenta Nicoletta Orsomando
22,30 UNA VOCE NELLA SERA
con Rino Salviati e la sua chitarra dagli studi di Milano
Realizzazione di Carla Ragionieri
22,50 LA DOMENICA SPORTIVA
Risultati, cronache filmate e commenti sui principali avvenimenti della giornata
e
TELEGIORNALE
Seconda edizione
In studio Riccardo Paladini
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Dopo quattro anni di esistenza ufficiale, la televisione diventa un punto di arrivo (o comunque un'ambiziosa prospettiva) per le ragazze d'Italia, soprattutto quelle in grado di abbinare alla grazia delle loro fattezze una certa verve artistica. Si cercano in particolare annunciatrici per le tre sedi allora esistenti della RAI-TV, Torino, Milano e Roma. Anzi, nella Capitale sta per essere aperto il Centro di Produzione di via Teulada, che fino al 1992 sarà il fulcro di tre quarti della programmazione in generale: sono quindi gli ultimi mesi in cui il TG e gli annunci vengono ripresi dal piccolo studio di via Asiago, il P1, allestito nei locali che un tempo ospitavano la Casa del Soldato, all'angolo con via Oslavia, ove si trova la redazione del notiziario allora diretto da Massimo Rèndina.
Ad alternarsi con Nicoletta Orsomando nella presentazione dei programmi da Roma è una ragazza semplice e carina, la quale però si ritira assai presto (crediamo intorno al 1960) dall'attività: si chiama Franca Vecchi e di lei non si sa più nulla praticamente da quel periodo (inoltre i suoi annunci non esistono più in archivio). Rimane comunque qualche sua fotografia, testimonianza sufficiente, se non altro, per ricordarci di lei e menzionarla a mo' d'introduzione di un commento a un palinsesto che ci riporta nuovamente a una domenica del 1957: dopo l'8 settembre, eccoci al 13 ottobre, nel pieno dell'epidemia di asiatica che mette a letto grandi e piccini... anche bimbette di quindici mesi che soffrono non poco... per non parlare di mezza rosa della squadra di calcio della Carbosarda, militante in serie C, che deve scendere in campo a Biella quel pomeriggio pescando nel vivaio dei giovani ancora immuni dal virus fuori stagione.
A proposito di sport, lasciando da parte il campionato di pallone (ne parleremo in coda al post), i riflettori degli appassionati di atletica leggera (e le telecamere della RAI, in Eurovisione) sono puntati sullo Stadio Olimpico di Roma, ove si conclude la due giorni internazionale che molti vedono come prima prova generale in preparazione alle prove dei Giochi della XVII Olimpiade che il medesimo impianto ospiterà fra tre anni. Ci sono, ovviamente, anche alcuni protagonisti della precedente manifestazione pansportiva tenutasi nel precedente novembre a Melbourne, tra i quali il marinaio sovietico (ucraino, per la precisione) Vladimir Kuts, la freccia dell'Est, medaglia d'oro nei 5000 e nei 10000 metri. Anche a Roma il trentenne Kuts si ripete e, applauditissimo dalla folla che assiepa lo stadio (molti sono lì dalle dieci del mattino, perchè in questo insolito orario si è disputato l'anticipo del campionato di serie A di calcio tra Roma e Verona, resosi necessario per consentire l'effettuazione, appunto, del meeting), stabilisce il nuovo primato mondiale nei 5000. Due centometristi italiani, torinesi entrambi, Giusi Leone e Livio Berruti, destano ottima impressione: una vince, mentre l'altro arriva secondo.
Da La Settimana Incom (non abbiamo trovato di meglio) eccovi una breve sintesi di quella memorabile riunione romana:
Il genere dei teleromanzi sceneggiati è già di grandissimo successo: si consegue così il doppio scopo che ci si prefigge in fase di realizzazione, consistente sia nell'appassionare i telespettatori, sia nell'istruire quanti di essi (e allora, purtroppo, non sono pochi) non hanno potuto compiere approfonditi studi. In quel periodo è in voga il romanzo inglese ottocentesco: ogni sabato sera va in onda Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen, nell'allestimento di Daniele D'Anza, con una giovanissima Virna Lisi affiancata da Enrico Maria Salerno, mentre la domenica, nel tardo pomeriggio, viene riproposta una produzione di alcuni mesi prima, Jane Eyre, dal romanzo di Charlotte Brontè, nella versione sceneggiata e diretta da Anton Giulio Majano, che col tempo si specializzerà in teleromanzi tratti da pietre miliari della letteratura d'Oltremanica di tutti i tempi. L'interprete principale è Ilaria Occhini, una ragazza fiorentina di 23 anni, nipote di un illustre uomo di cultura da poco scomparso, Giovanni Papini. Con lei il sempre brillante piemontese (ma nato in Calabria) Raf Vallone, ex- calciatore del Torino ed ex- giornalista, nel ruolo di Rochester, e un'emiliana che, anni dopo, si innamorerà di un nobile siciliano e lo seguirà laggiù, Lydia Alfonsi, che qui veste i panni di Blanche Ingram. Nel resto della compagnia figurano anche attori stagionati come Wanda Capodaglio e Luigi Pavese, accanto a Carlo D'Angelo e a un ancora semisconosciuto Ubaldo Lay, tanto per segnalare i più noti.
Godiamoci allora, in versione integrale, la terza puntata di Jane Eyre:
Eccoci ora a Carosello: dell'immediato successo riscosso dalla trasmissione pubblicitaria sin dal suo apparire, nell'inverno precedente, abbiamo già più volte detto. Qui ci limitiamo a introdurre lo short che apre l'edizione di quella domenica sera, con due scatenatissimi, bravissimi musicisti, molto cari a tutto il pubblico italiano, ossia Gorni Kramer e Lelio Luttazzi, i quali scherzano sulle note di Vecchia America per il dado da brodo della Liebig. Curiosamente, nel codino essi sono doppiati entrambi da Ignazio Colnaghi:
Telematch va avanti, anche se già si mormora di un probabile anticipo al tardo pomeriggio con l'inizio dell'anno nuovo, dal momento che sarà abolita la pausa delle trasmissioni dalle 19,00 alle 20,30, almeno fino a primavera. Comunque sia, non mancano sia i VIP che alcuni personaggi che in seguito diverranno celebri: ricordiamo ancora una volta Anna Maria Gambineri che si cimenta come mimo assieme ad un'amica e questo le basta per diventare annunciatrice, ma c'è anche il caso di una concorrente (stavolta non al gioco dei mimi, bensì al Passo e vedo) d'origine magiara, la venticinquenne Edith Bruck, una bella e attraente bionda che, dopo aver trascorso la prima adolescenza nei campi di concentramento nazisti, a guerra finita ha cominciato a sviluppare delle chiare velleità artistiche (scrive poesie e racconti, suona la chitarra e le piace recitare: inoltre ella ha un passato di ballerina). Nipote di Ferenç Kormendi, l'autore del romanzo Incontrarsi e dirsi addio, alla fine ne seguirà definitivamente le orme, non senza dimenticare in molti libri di successo la tragedia degli ebrei nei lager, da lei stessa personamente vissuta.
E' domenica e puntualmente arriva il momento del rotocalco Cineselezione, con i fatti della settimana raccontati come sempre dall'equipe cinematografico - giornalistica diretta da Sandro Pallavicini. Incominciamo subito con una miscellanea di cronaca, partendo dall'inattesa crisi politica nella Repubblica di San Marino e le conseguenze dell'occupazione, da parte dei consiglieri governativi dissidenti, dei capannoni industriali della Rovereta (con addirittura il rischio, poi presto e fortunatamente scampato, di una guerra civile contro l'Italia). Segue poi il ritorno a casa dei sei superstiti del naufragio di una nave tedesca nelle isole Azzorre; indi due note di colore, ossia il campionato internazionale di aeromodellismo svoltosi in Austria e la Festa dell'Uva a Impruneta, presso Firenze, con la partecipazione, in qualità di madrina, di una giovanissima Sandra Milo e al cospetto dell'allora Capo del Governo Adòne Zoli.
Quattro brevi dal Piemonte: l'inaugurazione del nuovo acquedotto di Villanova Mondovì, la Fiera del Tartufo ad Alba, la convention della Cinzano presso l'omonima cittadina del Torinese e l'apertura dei nuovi uffici della Motorizzazione Civile nello stesso capoluogo.
Chiudiamo con una parentesi sportiva riferita ad avvenimenti della precedente domenica: il classico Gran Premio ippico parigino dell'Arc de Triomphe e il campionato internazionale di motocross disputatosi (ritorniamo quindi in Piemonte) a Baldissèro (Torino).
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Di Cineselezionesi parla in
LUNARIO DEI GIORNI DI TELEdi Cesare Borrometi La TV degli anni d'oro come non è stata mai narrata
Con il passare degli anni crescono sempre più la nostalgia e l'interesse per la vecchia TV di qualità: appositi canali digitali, siti Internet dedicati, pubblicazioni periodiche, tanto nelle edicole quanto nei negozi specializzati; DVD contenenti, tutte o in parte, storiche trasmissioni di ieri, libri a carattere storico-rievocativo godono di un pubblico scelto, appassionato e spesso anche esigente. Eppure c’era una lacuna da colmare: un almanacco, un lunario che raccogliesse, giorno per giorno, una vasta gamma di programmi di quel periodo d’oro, dal varietà allo sceneggiato, dalla pubblicità all’informazione, dalla TV dei ragazzi al teatro e alla cultura, lo sport e via dicendo. In tutto 366 titoli, uno per ogni giorno dell’anno, scelti in base alla relativa data di trasmissione (o di inizio serie per i programmi a puntate) o ad eventi particolari atti a determinarne il successo, e corredati da schede tecniche, presentazioni e commenti. Questa lacuna viene oggi colmata da Cesare Borrometi, ideatore di una formula che senz’altro cambierà il modo di gestire la storiografia sull’argomento: fermo intendimento dell’autore è di produrre nel tempo ulteriori libri del genere, fornendo all’appassionato, allo studioso e al curioso un panorama il più possibile preciso dei giorni, dei mesi e degli anni che hanno visto sbocciare trasmissioni e personaggi di fama del “piccolo schermo" da riscoprire e rivalutare.
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Prima de La domenica sportiva c'è spazio per un po' di musica leggera, eseguita in maniera semplice e raccolta: solo una voce e una chitarra in uno studiolo di Corso Sempione a Milano, e sono quelle di un personaggio assai amato allora, ingiustamente dimenticato nei decenni seguenti (a parte un ritorno in TV alla fine degli anni Novanta per merito, ça va sans dire, di Paolo Limiti): il romano (di Montelibretti, per l'esattezza) Rino Salviati, costretto dall'incalzare della musica pop giovanile degli anni Sessanta a stabilirsi nelle Americhe e a lavorare come cantante e chitarrista per le navi da crociera varate soprattutto negli States.
Ad ogni modo, nel 1957 Salviati è un artista visto come una versione un po' più raffinata dei popolarissimi Claudio Villa, Luciano Tajoli e Giorgio Consolini: egli esegue spesso le canzoni straniere in lingua originale, integralmente o parzialmente, e comunque i suoi dischi singoli a 78 giri, EP a 45 giri, MP ed LP a 33 giri hanno una certa diffusione, non solo in Italia, ma anche all'estero, specialmente in Inghilterra, dal momento che la Decca distribuisce nel Regno Unito l'intero catalogo nostrano della Durium, offrendo anche al quieto popolo britannico le incisioni dei pezzi da novanta dell'etichetta milanese, alias lo stesso Salviati, Aurelio Fierro, Flo Sandon's e soprattutto Marino Marini.
Abbiamo trovato in esclusiva per voi, amici del Focolare, quello che, secondo l'ottica destinata a maturare nei decenni successivi, si può considerare il disco di Rino Salviati più recente da promozionare attraverso il passaggio televisivo del 13 ottobre 1957. Si tratta di un 45 giri EP contenente quattro canzoni, tutte o quasi di atmosfera latina, pur se solo due sono sudamericane (le altre provengono rispettivamente dall'Italia e dalla Francia). Solo voce e chitarra, più contrabbasso e percussioni a tratti (in definitiva, una unplugged performance, si direbbe oggi). Incominciamo con una celeberrima canzone argentina, nota pure come Carnavalito, ma il cui titolo originario è El Humahuaqueno:
Il contributo totalmente italiano di questa piccola antologia in vinile di Rino Salviati è la Canzone di Lima musicata dall'illustre M° Lavagnino su testo di Silvana Simoni e Franco Gentile (è la colonna sonora del film Tam Tam Mayumbe):
Ci spostiamo in Paraguay per ascoltare questa perla (peccato che l'introduzione per chitarra sola, ovviamente eseguita dal bravissimo Salviati, sia disturbata da piccoli salti e perfino da un breve momento in cui la puntina del piatto s'inceppa) del grande compositore locale Josè Asunçion Flores su versi di Manuel Ortiz Guerrero, India:
Finiamo questo recital di Rino Salviati con la canzone del proprio repertorio che in quel periodo sta andando per la maggiore, quella Mexico, musicata dall'italo - spagnolo (ma francese d'adozione) Louiguy (alias Louis Guglielmi), che incontra grande successo anche nella versione di Claudio Villa. Come il reuccio, pure Salviati interpreta il pezzo per metà in italiano e per l'altra metà in francese, scegliendo però la prima strofa, laddove Pica canta la seconda (quella che inizia con il verso "Une aventure mexicaine"):
Buona ultima, come ogni settimana, arriva La domenica sportiva, con le prime immagini dei gol della giornata del campionato (gli altri filmati verranno proiettati nella seconda edizione, prevista per il tardo pomeriggio dell'indomani, e nella coda di Telesport, in onda sempre lunedì sera, dopo TG e Carosello), una giornata che ha visto aumentare lo strapotere della nuova Juventus con John Charles e Omar Sivori, a punteggio pienissimo dopo sei giornate (12 punti), cosa che gli stessi bianconeri ripeteranno in stagioni come il 1976-'77, il 1985-'86 e (sul campo) il 2005-'06, così come faranno altrettanto il Milan nel 1992-'93 e la Roma (è storia recentissima) nel 2013-'14 (se abbiamo dimenticato altre situazioni simili, potete comunicarcelo nello spazio dei commenti). A cadere sotto i colpi del nuovo attacco (peraltro privo del Cabezòn) è stavolta il Toro, che soccombe di misura nella stracittadina da esso ospitata, decisa al 17' del secondo tempo da John Charles.
A una lunghezza c'è lo scatenato Napoli, che rifila un secco poker al Padova di Rocco: alla rete di Bruno Pesaola alla fine del primo tempo, nella ripresa realizzano Cesare Franchini su rigore, Luis Vinicio e infine Luigi Brugola. Tuttavia la serie positiva dei partenopei sta per finire. In terza posizione, a pari merito, la Roma, protagonista di un insolito breakfast match (inizio alle 10,30 per rendere l'Olimpico in grado di ospitare il meeting di atletica di cui abbiamo abbondantemente parlato più sopra) vittorioso sul Verona per 2 a 1 (un rigore per parte, più un autogol), e il sorprendente Alessandria, che rischia addirittura di espugnare San Siro, senonchè l'ex- grigio Tinazzi, ora all'Inter, pareggia le sorti nel finale. Ecco il brevissimo riflesso filmato di questo decisivo 1-1:
I nerazzurri coabitano il quinto posto con altre tre squadre: la Fiorentina passa a Marassi (3-1) sul Genoa, fanalino di coda. In vantaggio con Miguel Montuori, i viola sono raggiunti dall'uruguagio Julio Abbadie, ma nella ripresa mettono a segno due pregevoli reti, rispettivamente con l'argentino Lojacono e il brasiliano Julinho. Oramai la sbornia post-scudetto è stata del tutto smaltita e i gigliati di Fulvio Bernardini si stanno riallineando verso i primissimi posti. Anche il Lanerossi Vicenza è a quota 7 punti, avendo piegato la SPAL per 2 a 0 con un rigore di Mario David e una segnatura dello studente di Giurisprudenza Sergio Campana, che tra una decina d'anni creerà il Sindacato dei Calciatori:
Il quartetto a quota 7 è completato dalla Sampdoria, che pareggia un incontro pieno di reti (tre a testa) in casa del Bologna... e dire che già al 20' del primo tempo i blucerchiati perdevano 0-3 (eccovi la foto della marcatura del 2-0 rossoblu, opera del giovane Ezio Pascutti)...
Al futuro "tacchino freddo", l'anglo-sudafricano Eddie Firmani, il compito di siglare la rete decisiva:
Parità al Moretti di Udine tra i locali e un Milan partito maluccio (solo 4 punti in sei gare, davvero pochino per una squadra campione d'Italia in carica): al vantaggio del bianconero Tonini risponde nella ripresa il rossonero Amos Mariani.
Infine, anche a Bergamo finisce 1-1 l'incontro tra Atalanta e Lazio. In apertura di ripresa sblocca il risultato Carletto Annovazzi per gli orobici (l'ex-milanista si fa pure parare un rigore dal vice di Bob Lovati, l'emiliano Nello Orlandi), mentre alla mezz'ora riequilibra le sorti per i biancocelesti Ugo Pozzan (che qui vediamo in una foto scattata assieme a un ex- compagno di Annovazzi negli anni milanisti ed ora laziale: Renzo Burini):
Con i risultati di calcio del 13 ottobre 1957 si conclude il post dedicato a quella domenica ormai lontanissima e alle trasmissioni televisive che vennero messe in onda dalla RAI. Vi ringraziamo per l'attenzione e, dandovi appuntamento al prossimo intervento, vi salutiamo caramente.
A presto ! ! !
CBNeas