Strisciamo
su marciapiedi di città
freddi e immorali
pestando persone
e merda
spalmandola sul nostro cuore
sul capo insieme alla cenere
crocefissi sul petto
e filo spinato negli occhi
urliamo
distruggendo nocche di sangue
e volti
diversi
e diversi
nei volti
e nel cuore
ci illudiamo
di amori fugaci e riempiamo
i nostri organi
con momenti
istanti
di sesso lasciato al freddo
di marciapiedi immorali e
giungle di città
lontane e innaturali
di fili e luci e musiche e satelliti e corpi in vendita
per un po’ di consumismo
e amori ancora
e ancora
e ancora
tradimenti e giustificazioni
e cenere e merda e sogni
in frantumi
calpestati a piedi nudi
come cocci di bottiglia e sangue
e morte troppo vicina al cuore
macchina inutile
battito assente
è freddo
come il tuo corpo
che continua a strisciare.
Marino Buzzi